Francesco De Gregori riparte dal web. “La Rete è un mezzo di comunicazione come un altro”. Così Francesco De Gregori spiega il suo progetto: il nuovo sito francescodegregori.net che sarà inaugurato stasera. Un regalo per i tanti fan che non hanno mai abbandonato il loro cantautore preferito: tre video in anteprima per il suo sito web. Ma in particolare un video in grado di dare ai fan la possibilità di conoscere De Gregori da vicino. Dall’insieme di queste premesse è nato “Dress Rehearsal”, non un backstage ma 70 minuti di prove di un concerto viste dal palco, dalla creazione della scaletta fino al giorno prima dell’esibizione con la regia di Niccolò Bello.
Un sito nuovo. Il sito internet, con una sezione di foto, video inediti, e commenti, dà accesso a cinque album (dal 5 luglio in vendita anche su iTunes): Per brevità chiamato artista, Calypsos, Pezzi, Il fischio del vapore, Left & Right. A settembre ne saranno aggiunti altri. Un De Gregori che pensa già al prossimo album: «Sto pensando a un nuovo album, ci lavorerò su quest’inverno, ho già parecchi spunti, ad esempio un pezzo sul mio famigerato “processo del Palalido”: però non credo proprio che parlerò di quello che avviene oggi in Italia: lo fanno già i comici. Non mi interessa “esternare”, lo fanno già in tanti, a destra e a sinistra. Anche in passato, se ho scritto canzoni di un certo tipo, l’ho fatto sempre con un linguaggio sfumato, e senza un legame immediato con l’attualità. Viva l’Italia e La Storia, per dire, non sono legate alla loro contemporaneità. Per questo sono diventate dei classici: sono sempre attuali». Francesco De Gregori ha le idee chiare sul suo futuro: «Penso alla musica, ho rimesso insieme la mia band dopo la parentesi con Lucio, ho ripreso in mano il mio suono, le mie carabattole, sono in un periodo di grande effervescenza, proprio ora sto lavorando su una canzone, La testa nel secchio, che non ho mai suonato dal vivo, e che mi piacerebbe inserire nelle scalette del prossimo tour. Sarà un tour molto divertente: ho convinto i miei impresari a portarci in giro per i club, andremo al Vox, al Fuori Orario, a Hiroshima, in quei posti dove passa la musica più viva, e dove c’è un pubblico speciale, esigente, non “addomesticato”. Dopo tanti teatri, dopo un bagno di velluti rossi, sento il bisogno di ritrovare una dimensione, come dire?, più “disordinata”…».
Daniela Ciranni