Mentre i telegiornali non fanno altro che sottolineare quanto siano violenti i black block, facendo passare – silenziosamente solo per chi è ingenuo o impossibilitato a informarsi altrimenti – l’idea che in Val di Susa a protestare ci sarebbero soltanto dei rivoltosi violenti, pronti a sfruttare qualsiasi occasione per distruggere ogni cosa, mentre le tecniche mediatiche e la repressione attuata dalle forze dell’ordine riportano alla memoria gli orrori e i soprusi del G8 di Genova, c’è chi si ostina a voler far valere le proprie ragioni in maniera democratica, opponendosi alla costruzione della Tav per una sfilza di motivi a cui non viene data importanza dai media in un’opera che, definire di informazione, sarebbe un’offesa all’intera categoria.
Una donna contro l’ordine – Ieri, una signora, una giovane mamma, ha parlato davanti a decine di agenti in tenuta antisommossa, gli stessi o magari soltanto colleghi di quelli che nei giorni precedenti hanno compiuto una repressione violenta, in nome di non si sa bene cosa, forse del senso del dovere, forse in barba alla ragione.
Questo il contenuto del discorso che la manifestante ha tenuto in nome di coloro che – e sono la stragrande maggioranza – con i black block non c’entrano nulla.
“Se oggi in Italia tanti comitati si stanno organizzando per dire no alle grandi opere e per difendere i beni comuni e gli interessi del Paese non è difendere la sindrome Nimby, che significa ‘non nel mio cortile’. Bensì perché, per troppo tempo, si sono detti dei sì che hanno devastato il paesaggio e minato la nostra salute fisica e mentale. Io penso che voi avete visto quanti ospedali sono stati costruiti, già provvisti di macchinari e non vengono messi in funzione, probabilmente per gli interessi di qualcuno; la Salerno-Reggio Calabria è da 40 anni che non riescono a finirla. E’ possibile? Non vi viene in mente che qualcuno ci mangi?
Sulla tratta della Tav Firenze Bologna ci sono stati tantissimi avvisi di garanzia, ma ci passiamo sopra siamo abituati a queste cose, ormai siamo assuefatti.
Io non voglio convincervi; perché se foste dalla mia parte, sareste da questa parte dello striscione, secondo me, voi sapete che la democrazia è da questa parte. Io non sono una persona violenta, come ci vogliono descrivere, siamo tutte persone pacifiche e non violente. Ma voglio guardare in faccia i miei figli.
Vorrei stillare un dubbio in voi, qualcosa che vi porti a ricercare informazioni diverse da quelle che avete, da quelle che vi vogliono convincere siano vere. Cercate nuove fonti.
Scoprirete che l’unico loro argomento a disposizione è che noi non vogliamo il progresso, che noi rimarremmo fuori dall’Europa e pure mi sembra che qui non siamo usciti dalle caverne.
Cercate, informatevi, leggete, se non per cambiare lavoro perché non è il momento per cambiare lavoro, perché capisco che lo fate per i soldi, però fatelo per la vostra intelligenza perché è un affronto alla vostra intelligenza quello di dirvi che quest’opera è necessaria.
Voi non state difendendo i diritti dei cittadini, state difendendo quelle ditte che sono colluse con la mafia. Tutte le aziende che hanno preso appalti per questa opera non sono pulite e nemmeno gli appalti sono stati trasparenti. Nessuna azienda europea ha potuto partecipare.
Provate a pensare se vi sentite dalla parte della legalità o se vi sentite di proteggere gli interessi di chi per anni ha mandato avanti l’Italia così. Ci sentiamo tutti impotenti, però se voi combattete i cittadini è una guerra fra di noi che non ha alcun senso. Io voglio pensare che dietro le vostre divise ci siano delle persone.
Io vi direi di boicottare tutto e passare dalla nostra parte, ma so che non lo fareste. Però almeno rifiutatevi di farci del male. I gas che avete sparato lunedì mattina sono cancerogeni, dopo cinque minuti anche le vostre maschere non vi proteggono più, vanno a modificare la catena del dna delle persone, sono gas vietati in tutta Europa. Li potete usare solo voi in Italia. Hanno effetti temporanei e permanenti.
Voi sapete che chi vi comanda non ha mai avuto cura della vostra salute. Io facevo parte di quelli che dovevano aiutare le persone: c’erano anziani che dicevano “Siamo anziani nessuno ci può attaccare, siamo pacifici” e invece ci siamo trovati nel prato, bocconi per terra senza riuscire a respirare.
Ci stavate ammazzando, noi eravamo nel bosco e voi avete continuato a sparare lacrimogeni. Siete pedine in mano di questo potere: noi e voi siamo carne da macello per loro. Vogliono i soldi e per fare questo si servono di voi e vi mettono contro i cittadini onesti. Pensateci!”
Simone Olivelli