Sacconi: Pronti a discutere su blocco pensioni

Il blocco parziale delle pensioni messo nero su bianco nell’ultima manovra economica? Secondo Maurizio Sacconi non sarebbe un “must. Anzi. Il responsabile del Lavoro, a margine di un incontro organizzato ieri dal Censis, ha dichiarato: “Sulla norma siamo pronti a verifiche e siamo apertissimi a discuterne“. Parole che prefigurano uno spiraglio per i pensionati momentaneamente “colpiti” dal provvedimento. E sul futuro pensionistico dei giovani, che – secondo lo studio presentato ieri dal Censis e da Unipol – si incardinerebbe su cifre stimabili intorno ai mille euro: “Neanche una zingara – ha osservato Sacconi – potrebbe dirci se gli scenari disegnati sono possibili”.

L’apertura sulle pensioni – La manovra economica promossa ieri dal presidente della Repubblica potrebbe subire modifiche e correzioni. Almeno nel capitolo inerente il blocco parziale delle pensioni. “Sulla norma relativa alla rivalutazione parziale delle pensioni – ha detto ieri il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi – siamo pronti a modifiche. Le fasce più basse sono indicizzate al 100 per cento. Si tratta di guardare alle fasce medie e alte”. E ancora: “Non dimentichiamo che norme di questo tipo sono state fatte da tutti i governi di centrosinistra – ha precisato il ministro – Eviterei, quindi, una polemica ideologica a questo proposito. Verifichiamo i modi di produrre un effetto finanziario ma diversamente da come oggi è disposto. Siamo apertissimi a discuterne – ha ribadito il pidiellino – come abbiamo detto da subito”.

La reazione dei sindacati – Un atteggiamento più che dialogante sul quale i leader sindacali hanno già espresso la loro opinione. “Andiamo subito ad una verifica“, ha risposto Raffaele Bonanni della Cisl, mentre il numero uno della Uil, Luigi Angeletti ha chiesto di ritirare la norma. Più cauta il segretario della Cgil, Susanna Camusso: “Spero lo facciano davvero – ha detto la sindacalista tradendo un certo scetticismo – Il ministro aveva già promesso che non si sarebbe fatto nulla sulle pensioni“.

Il futuro incerto dei giovani – E interpellato sulle pensioni dei lavoratori più giovani, che – stando alle stime elaborate da Censis e Unipol – dovrebbero percepire cifre assai basse (intorno ai mille euro): “Si tratta di proiezioni molto opinabili – ha replicato Sacconi – Le stime danno per scontato ipotesi di percorsi lavorativi che nessuno può disegnare in un tempo fatto di così straordinari cambiamenti. E’ difficile divinare percorsi lavorativi complessi, che credo neanche la zingara sarebbe in grado di disegnarci. Tuttavia – ha ammesso il ministro – resta la necessità di organizzare sempre più forme di previdenza, assistenza e di sanità complementari”.

Maria Saporito