Dopo 500 anni il Pinturicchio dello “scandalo” torna in mostra ad Arezzo

Sarà esposto nella provincia di Arezzo “Il Bambin Gesù delle Mani”, il capolavoro del Pinturicchio che, per 500 anni, è stato considerato perduto.  Un’occasione unica per ammirare il dipinto, raramente mostrato al pubblico, dopo il suo ritrovamento nel 1984, in una location d’eccezione come la Podesteria della famiglia Buonarroti a Chiusi della Verna, dove il più celebre dei suoi discendenti, Michelangelo, ha vissuto la sua infanzia.

Tradimenti ed intrighi – Un’opera di straordinaria bellezza che racconta una storia dissacrante di intrighi e tradimenti nelle stanze vaticane del XV secolo. Si tratta infatti del frammento di un dipinto murale realizzato negli appartamenti privati di Papa Alessandro VI Borgia (1431 – 1503) di cui Vasari rivela l’esistenza nelle sue “Vite”: «Ritrasse, sopra la porta d’una camera, la signora Giulia Farnese nel volto d’una Nostra Donna; e nel medesimo quadro la testa di esso papa Alessandro che l’adora». L’opera raffigura, infatti, l’adorazione della Madonna con il Bambino da parte del Papa ma il volto femminile altro non è che il ritratto di Giulia Farnese, amante bellissima del Pontefice e madre di un figlio a lui attribuito. In sostanza la testimonianza diretta di una relazione clandestina pubblicamente conosciuta all’epoca ma che a tutti costi doveva essere taciuta. Proprio per questo motivo il dipinto è stato nascosto a lungo, poi diviso in parti più piccole, forse trafugato.

Il ritrovamento – Per 500 anni dopo la morte del Papa non si è avuta più notizia certa della sua esistenza, tanto da far pensare che il prezioso fosse andato distrutto o, addirittura, che non esistesse affatto. Solo nel 1984 il frammento é stato ritrovato, ormai separato dal resto dell’opera, recuperato da un anonimo circuito antiquario e riconosciuto come opera autografa del grande maestro Pinturicchio. La mostra, corredata da un dettagliato percorso critico, illustrerà tutte le diverse fasi del recupero, del restauro e della ricostruzione dell’identità dei protagonisti. Grazie alla collaborazione con la Fondazione Guglielmo Giordano l’opera verrà esposta al pubblico presso la Podesteria di Michelangelo di Chiusi della Verna, dove è visibile il profilo della Roccia di Adamo, il masso su cui giace il primo uomo mentre riceve la vita da Dio, ritratto dal Buonarroti nella Creazione sulla volta della Cappella Sistina.

Valentina De Simone