Gheddafi spavanta l’Europa – “Il mio regime non cadrà” ha affermato stamane il leader libico, dichiarando poi guerra all’Europa, colpevole di essersi schierata in aiuto dei ribelli e di aver iniziato a bombardare la Libia. “Invieremo migliaia di martiri – ha minacciato Muammar Gheddafi – Dieci, cento o mille libici distruggeranno l’Europa, le sue case e i loro figli”. Tra i principali obiettivi da colpire ci sarebbero la Sicilia e il sud della Spagna, sulle cui coste stanno giungendo negli ultimi mesi migliaia di clandestini, nei quali potrebbero essere stati infiltrati numerosi terroristi. Il Colonnello ha poi condannato l’operato della Nato e ha chiesto all’Alleanza Atlantica di sospendere i bombardamenti poiché “si sbaglia se pensano di riuscire così a fare cadere il regime in questo Paese”. Il messaggio dell’ex raìs è stato trasmesso ieri dalla tv di Stato ed è stato seguito da oltre 50mila fedelissimi, i quali poi sono scesi in piazza a Sabha, città distante 750 km da Tripoli, per manifestare il loro sostegno al leader libico.
Stesso discorso, maggiore acclamazione – Le parole dette da Gheddafi nel discorso di ieri ricalcano sostanzialmente quelle espresse appena sette giorni fa, nelle quali annunciava una catastrofe se la Nato non si fosse ritirata. Tuttavia, il clamore seguito alle dichiarazioni è stato maggiore e appare sempre crescente, a discapito delle affermazioni dei ribelli che sostengono di avere la maggior parte del popolo dalla loro parte. Migliaia di persone si sono infatti riversate nella Piazza Verde di Tripoli per rendere omaggio a Gheddafi e per unirsi in preghiere di massa. “Il nostro Paese è stato invaso dalle forze crociate aiutate da traditori – ha tuonato l’imam, rivolgendosi a tutti i musulmani riuniti – Marciate su di loro: vogliamo Muammar Gheddafi per sempre”. Ciò dimostra che l’ex raìs gode ancora di un elevatissimo consenso nella sua roccaforte e che lo zoccolo duro che supporta il Colonnello è difficile da sconfiggere.
Emanuele Ballacci