Progetto Cicogna. Si chiama “Progetto Cicogna” ed è un’iniziativa rivolta soprattutto alle donne immigrate incinte e senza regolare permesso di soggiorno, per garantire loro la tutela della maternità e il diritto all’assistenza sanitaria. Un progetto della Regione Lombardia che prenderà il via sabato 18 luglio e che prevede una stretta collaborazione tra gli uffici sanitari. Infatti, prima bisogna costatare la gravidanza e poi, tramite un’agenda elettronica appositamente creata, fissare l’appuntamento presso l’Ufficio Immigrazione. Il consultorio, a fine visita, consegnerà loro un foglio di conferma dell’appuntamento fissato e un elenco di tutti i documenti necessari per ottenere il temporaneo permesso di soggiorno. Questo garantisce alle gestanti di restare nel paese fino a sei mesi dopo la nascita del bambino insieme al loro compagno. Una vera e propria unione tra gli uffici sanitari che, collaborando tra di loro, potranno dare una mano d’aiuto a moltissime donne immigrate.
Diritti per le immigrate incinte. E’ stato creato un sito internet www.progettocicogna.it, che contiene una parte informativa in più lingue (inglese, francese, spagnolo, arabo e cinese) che offre una chiara informazione del servizio e vuole agevolare l’integrazione delle extracomunitari con una conoscenza precisa dei loro diritti. Inoltre, nell’area riservata al personale sanitario, dopo aver accertato lo stato di gravidanza della donna straniera senza regolare permesso di soggiorno, consegnerà alla gestante un foglio di conferma della prenotazione presso l’Ufficio Immigrazione e la lista dei documenti necessari. Un progetto nato dalla collaborazione delle Asl delle Province di Milano, Monza e Brianza, coordinate dalla Regione Lombardia, che vogliono cercare di prevenire l’alta percentuale di aborti, circa l’89%, come scelta di sopravvivenza di queste donne scappate dal loro paese natale per una vita migliore. Una speranza per le donne incinte che si sentono abbandonate e che invece possono contare su dei professionisti che le aiuteranno a crearsi una vita migliore.
Daniela Ciranni