Una Fondazione di diritto francese potrebbe salvare Pompei. A rivelarlo ai microfoni dell’Adnkronos il direttore generale per la Valorizzare del patrimonio culturale del Ministero per i Beni e le Attività culturali, Mario Resca: «Tempo fa un rappresentante della fondazione francese è venuto da noi a seguito dell’interesse verso siti che sono un simbolo mondiale, e quindi verso Pompei. La trattativa è appena iniziata e le risorse che la fondazione sarebbe in grado di mettere in campo in maniera continua si andrebbero comunque ad affiancare al piano Cecchi da 105 milioni di euro. La cosa interessante – ha osservato Resca – è che i francesi non darebbero solo denaro, ma anche aiuti tecnici, uomini e competenza come ha fatto la fondazione Packard ad Ercolano con grande efficacia. Siamo solo in fase iniziale ma c’è un forte interesse da parte francese. Ora gli uffici preposti del Ministero stanno studiando l’applicabilità di questa proposta con il sistema italiano».
Coordinamento dell’Unesco – Promotrice dell’operazione Patrizia Nitti, direttrice del museo Maillol a Parigi, che ha tenuto i contatti con un gruppo di industriali francesi, facenti capo alla Fondazione Defense, che ha mostrato interesse per Pompei, spinti anche dalla legge che prevede una detrazione fiscale del 60% per i privati che investono in beni culturali. «I francesi vogliono una precisa garanzia sulle modalità e i tempi di impiego delle risorse che intendono investire, venti milioni annui per dieci anni – ha spiegato la Nitti -. Vogliono cioè che a coordinare tutto sia l’Unesco». La questione da risolvere è ora come consentire questo coordinamento in considerazione del progetto già presentato dal Mibac e per il quale sono già stati stanziati finanziamenti europei. «Sono sicura che una soluzione si troverà – ha dichiarato la senatrice Diana De Feo, membro della commissione Cultura e della fondazione Ville Vesuviane -. Il coordinamento dell’Unesco è una garanzia, Pompei però è di proprietà del Ministero che ha già un piano approvato a giugno dal Consiglio Superiore dei Beni culturali. Ecco quindi che va trovata una formula per dare garanzie ai francesi in tempi adatti agli industriali d’Oltralpe e attuare il piano del ministero».
Cordata italiana – Per il sottosegretario ai Beni culturali Riccardo Villari, l’attenzione manifestata dai francesi per un sito prestigioso come Pompei è motivo di grande orgoglio per il Paese. «Ora dobbiamo immaginare che si apra contestualmente una disponibilità di altri imprenditori italiani – ha affermato Villari -. Noi sollecitiamo questa soluzione. Della Valle ha aperto la strada, ora sta agli altri percorrerla».
Valentina De Simone