Pistoia Blues, Festival, Lou Reed. E’ toccato a Lou Reed chiudere l’edizione 2011 del Pistoia Blues, festival che ha permesso negli anni alla cittadina toscana di divenire nota perfino oltre i confini nazionali.
Lou Reed…e non solo. L’onore e l’onere di aprire l’ultima serata è toccato ai Gruntroots, blues band di Lucca. Ottimo sound e davvero carismatico il frontman del gruppo, Patrix Duenas, dotato di una voce veramente blue.
Seguono gli Alta Pressione da Prato. Molto apprezzata dal pubblico che pian piano riempie la piazza la loro interpretazione di “Rockin’ Rolling” di Scialpi.
Infine, prima dell’attesa esibizione di Lou Reed, ecco Hilary Thavis & Gaia Groove.
Lou Reed. Il pubblico attende impaziente l’arrivo di Lou Reed. All’interno della piazza gli organizzatori riescono a far occupare le sedie distribuite ordinatamente dinanzi al palco. Dopo il fallimento a livello logistico della seconda serata del festival, il personale in servizio è decisamente più numeroso e organizzato.
L’artista statunitense non delude il proprio pubblico. La band è ben assortita, non manca un violino, non mancano i fiati, il contrabbasso, le tastiere. La formazione sul palco permette all’ex Velvet Underground di riproporre i propri successi con arrangiamenti nuovi, originali.
Spicca, fra tutte, “Sunday Morning” dove voce e violino sono i veri protagonisti.
La scaletta ufficiale si chiude sulle note di “Sweet Jane”; Lou Reed ritorna però sul palco per i classici bis. Il commiato si consuma su “Pale blue eyes”.
Entusiasmante l’esibizione di una vera leggenda, degna chiusura per l’edizione 2011 del Pistoia Blues.
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Pier Luigi Balzarini
Fotografie di Pier Luigi Balzarini, in esclusiva per Newnotizie