Bari, bambina nella cuccia: inchiesta ripartirà da zero

La tragedia vissuta dalla bambina barese costretta a vivere, nel vero senso della parola, come un cane all’interno di un armadio diventato cuccia, non verrà archiviata, ma si cercherà in tutti i modi di studiarla nuovamente al fine di risalire a chi ha contribuito al suo compimento.
Il procuratore capo di Bari Antonio Laudati ha annunciato che l’inchiesta non verrà chiusa, così come richiesto dal pm che si era occupato delle indagini senza riuscire a ottenere risultati tangibili, anzi ripartirà da zero: “L’indagine riparte da zero, affidata ad un nucleo di specialisti di reati sui minori oltre alla sezione della squadra mobile che procederà”.

Abbaiava – La vicenda, che nonostante risalga a due anni fa è venuta fuori soltanto ieri, ha sconquassato gli animi di molti: la bimba era costretta a vivere insieme al proprio cane, mangiando dalla sua scodella e finendo con il perdere la capacità di parlare. La piccola, quando venne ritrovata dalle forze dell’ordine che la cercavano perché in un primo momento ritenuta scomparsa, abbaiava.
Laudati nel rendere nota la propria decisione ha aggiunto: “Ho preso il fascicolo ieri e leggendolo confesso di aver trovato momenti di commozione perché la storia di questa bambina che ora ha dieci anni, per tutti noi rappresentanti della società, deve costituire un monito. L’indagine era partita per abusi sessuali che la bambina ha evidentemente ricevuto e che le indagini non sono riuscite a ricostruire a pieno ma questa vicenda ha altri aspetti importanti da chiarire».

Responsabilità – Le indagini dovranno fare luce sulle responsabilità di chi potrebbe aver saputo qualcosa e tuttavia non si è adoperato a sufficienza per far sì che la situazione mutasse: «La bambina era assistita da un’insegnante di sostegno – ha detto il procuratore – frequentava una scuola, gli assistenti sociali ogni 15 giorni visitavano la casa. Per cui credo che l’ipotesi investigativa da perseguire sia l’abbandono di minori e i maltrattamenti, per individuare responsabilità dirette o indirette sotto il profilo dell’omissione di comportamenti, perchè a me pare incredibile che una situazione di questo tipo non sia stata fronteggiata».

S. O.