Roma, massaggi intimi in spiaggia: prostitute orientali fermate

Non solo accendini e braccialetti, qualcosa in più di un semplice massaggio rilassante da godere sotto il sole. Sesso, a pagamento, ma economico. E’ questo ciò che hanno scoperto gli agenti del XVII Gruppo della Polizia di Roma e che li ha portati a portare in caserma tre giovani cinesi per accertarne l’età.
I fatti sono accaduti sul litorale laziale: giovani massaggiatrici proponevano in cambio di un pagamento leggermente più alto rispetto alla tariffa consueta – si parla di un aumento di venti euro – prestazioni sessuali da consumare sempre in spiaggia. Lontano da occhi indiscreti, ma non troppo evidentemente: alcuni bagnanti hanno notato la stranezza e di conseguenza contattato le forze dell’ordine.

Prove fotografiche – Ad acclarare i sospetti di chi ha sporto denuncia sono state le fotografie realizzate nel corso degli appostamenti. Il fenomeno, che sarebbe in veloce espansione, riguarderebbe al momento cittadini asiatici, anche di sesso maschile. La spiaggia in cui i fatti sono stati accertati è quella di Castel Porziano, in provincia di Roma.
A commentare la vicenda è intervenuto il delegato alla sicurezza Giorgio Ciardi: “Con l’operazione Capocotta di questa mattina è partita l’offensiva dell’amministrazione capitolina contro il fenomeno della prostituzione sulle spiagge del litorale romano. Anche grazie alla segnalazione di turisti è stato possibile portare alla luce come, dietro l’attività di facciata dei massaggi offerti da ragazze cinesi e di origine asiatica sulle spiagge, si nasconde in realtà un’attività di prostituzione, che coinvolge pure quella maschile e che, oltretutto, viene consumata tra le dune delle aree limitrofe, in spregio a qualunque decoro e rispetto della pubblica decenza“.

S. O.