Giappone, svolta dopo Fukushima: Ridurre il nucleare

Un futuro senza nucleare. Il Giappone è al lavoro per “ridurre la dipendenza dall’energia nucleare“, muovendosi verso una società orientata alle fonti rinnovabili. E’ il messaggio del primo ministro Naoto Kan, che in una conferenza stampa trasmessa in diretta tv si è detto favorevole ad una “riduzione progressiva” della quota nucleare a favore delle energie rinnovabili, solare, eolico e da biomassa, con l’obiettivo finale di un abbandono completo del nucleare. Kan ha assicurato che il Paese, malgrado il blocco di 35 reattori su 54, ”ha una produzione energetica sufficiente per l’estate e per l’inverno”.

Programma nucleare da rivedere. Dopo Fukushima, ”tenuto conto della gravità dei rischi, ho realizzato che la tecnologia non è qualcosa che possa essere gestita soltanto con misure di sicurezza convenzionali”, ha detto il primo ministro, sottolineando che “ci potrebbero volere cinque, dieci anni o anche più per il definitivo smantellamento dei reattori della centrale”. Sarà, dunque, inevitabile per il Paese rivedere la propria politica energetica che prevedeva un aumento della quota di elettricità fornita dal nucleare fino al 50% entro il 2030, contro il 30% nel 2010.

R. E.