Sanità: 6 laziali su 10 insoddisfatti

Sanità Pubblica del Lazio: i più insoddisfatti a Frosinone. Non sono soddisfatti i cittadini laziali che ritengono la sanità pubblica della loro regione, spendacciona, indebitata e in deficit. Il 57,4% dei cittadini, quasi 6 su 10, non hanno dato dei buoni giudizi sulla sanità laziale. Il dato allarmante emerge dall’indagine dell’istituto di ricerche Eures “Qualità e sostenibilità economica della sanità del Lazio: esperienze e valutazione dei cittadini” e della onlus “Il diritto alla salute”, condotta su più di 2mila persone intervistate al telefono. L’insoddisfazione più alta è stata registrata a Frosinone (72,3%), seguono Viterbo (57,6) e Roma (57,2). Sotto il podio si trova Rieti con il 41% degli intervistati che si dichiara soddisfatto, e da Latina (53%), dove pure si aspetta per più di tre anni un ecocolordoppler alle carotidi.

Tempi d’attesa molto lunghi. I tempi d’attesa sono un neo per la sanità laziale. Il 75,5% degli intervistati è deluso dalle lunghe code per eseguire gli esami, mentre il 62,8%  si lamenta dei ticket (62,8). Non crolla il giudizio sui medici, il 60,3% apprezza il lavoro che i sanitari effettuano giornalmente, mentre gli infermieri perdono punti e più della metà degli intervistati, il 51,2%, si dichiara insoddisfatto del loro lavoro. E dunque gli ospedali vengono considerati luoghi in cui si perde troppo tempo per l’attesa e un laziale su tre prferisce pagare un privato per un esame diagnostico o una visita specialistica: 4 su 10 si affidano al loro medico di fiducia, il 54,2%  un centro sanitario pubblico, il 12,7% sceglie l’intramoenia, le prestazioni libero-professionali in ospedale, e il 33,1% le case di cura e i centri privati.

“Emergono gravi inadempienze – dichiara il segretario della Cgil Lazio, Claudio Di Berardino – per effetto anche dell’assenza di un confronto sulle grandi scelte con le parti sociali“. Per il capogruppo del Pd alla Pisana, Esterino Montino: “solo il lavoro dei medici salva il Servizio sanitario regionale dal baratro. Il rapporto sulla sanità del Lazio è un atto d’accusa al Piano di rientro dal deficit e a quello per il riordino della rete ospedaliera: sono squilibrati e profondamente ingiusti”.

Daniela Ciranni