Bossi: Governo non può stare mai tranquillo

Il leader della Lega, Umberto Bossi, è tornato ieri a “vivacizzare” la giornata politica, affidando ai giornalisti presenti a Montecitorio alcune dichiarazioni potenzialmente esplosive. Nel giorno in cui la manovra economica è stata approvata a tempo di record dai senatori e in cui il presidente del Consiglio ha continuato a mantenere il riserbo su tutto, disertando gli importanti impegni istituzionali a cui era chiamato a partecipare, il numero uno del Carroccio ha invece fatto ricorso a ogni mezzo per illustrare il suo punto di vista. “Un governo non può mai stare tranquillo“, ha detto il Senatur, che sulla possibilità di dare vita a un governo tecnico dopo la manovra (come proposto dalle opposizioni), ha notato: “Devono prima parlarne con me”.

Il ministro espansivo – Pernacchie, corna e qualche parola: il ministro delle Riforme, Umberto Bossi, ha ieri dato fondo al suo ampio “repertorio” comunicativo per rispondere alle domande dei giornalisti, che lo hanno interpellato sul futuro politico del Paese. A chi gli ha chiesto se fosse possibile ipotizzare la costituzione di un governo tecnico dopo il varo della manovra economica e se le ore di Silvio Berlusconi a capo del governo potessero considerarsi contate, il leader della Lega Nord ha, infatti, risposto sfoderando prima un paio di corna e intonando dopo una sonora pernacchia.

Mai tranquilli – Ma non solo: il ministro in camicia verde ha voluto associare alla comunicazione non verbale anche qualche dichiarazione vecchio stampo e, ad esplicita domanda: “Il governo può stare tranquillo?”: “Un governo – ha risposto il Senatur – non può stare mai tranquillo“. Parole che sono suonate come un campanello d’allarme, come un messaggio vagamente minatorio all’indirizzo dell’alleato Berlusconi. Salvo poi precisare: “Un governo deve sempre temere quando si tratta di fronteggiare dei poteri. Attentati, attacchi. Bisogna sempre aver paura – ha spiegato Bossi – di chi sta dietro l’angolo”. O in Parlamento.

L’ambiguità sul governo tecnico – E la proposta dell’opposizione di dare vita a un governo tecnico, capace di traghettare il Paese fuori dal cul de sac economico e politico? “Tanto prima devono comunque venirne a parlare con me – ha osservato il numero uno del Carroccio riferendosi agli avversari politici – Altrimenti, se lo facciano da soli, se davvero pensano di riuscirci”. Una risposta a metà strada tra la canzonatura e l’apertura, che ha spalancato le porte alle più diverse interpretazioni.

Maria Saporito