E’ di questa mattina la notizia della richiesta di custodia cautelare emessa nei confronti di Salvatore Parolisi, unico indagato per l’omicidio di Melania Rea, trovata morta a Ripe di Civitella lo scorso 20 aprile. Immediata la reazione dei legali del caporalmaggiore che hanno chiesto un’ispezione sulla fuga di notizie, poiché, secondo quanto hanno affermato, avrebbero appreso la richiesta d’arresto del loro assistito dai media. «Questa fuga di notizie – hanno dichiarato Valter Biscotti e Nicodemo Gentile all’ANSA – in un momento così delicato dell’inchiesta è la riprova della gravità inaudita di comportamenti cui noi difensori ci troviamo a dover fra fronte impotenti». «È mai possibile – hanno continuato – in un paese civile leggere simili notizie, quando queste debbono essere protette dal più rigoroso segreto processuale? Quale è lo scopo perseguito da chi si affretta a divulgare atti processuali protetti dal segreto istruttorio?». «Il linciaggio morale nei confronti di Salvatore non ha fine» hanno concluso i legali di Parolisi che, alla luce di quanto è successo, hanno chiesto «pubblicamente un’ispezione degli organi competenti del Ministero per accertare la responsabilità di queste fughe di notizie, vere o false che siano».
Salvatore è sbalordito – L’avvocato Nicodemo Gentile ha affermato che il suo assistito sarebbe rimasto meravigliato dalla richiesta di arresto avanzata dalla Procura di Ascoli:« Salvatore è sbalordito da questa giustizia colabrodo, chiederemo sicuramente di intervenire al ministro della Giustizia per far terminare questo gioco al massacro », avrebbe commentato l’avvocato che, attualmente, si trova ad Ascoli Piceno per seguire gli sviluppi procedurali dell’inchiesta. «L’indagato è una persona – ha osservato – e come tale va trattato con tutte le garanzie del caso. Un principio elementare che la Procura di Ascoli Piceno sembra avere smarrito», ha concluso Gentile.
Parolisi in caserma – In questo momento Salvatore Parolisi starebbe attendendo presso la Caserma ‘E. Clementi’ di Ascoli Piceno la decisione del gip Carlo Calvaresi. Parolisi, infatti, aveva ripreso servizio proprio lunedi scorso ed è in caserma che attualmente alloggia, dopo aver lasciato la casa di Folignano che condivideva con la moglie Melania. «Non so cosa intenda fare adesso» ha dichiarato l’avvocato Nicodemo Gentile.
Risultati dell’autopsia – E’ stata depositata mercoledi 13 luglio la perizia dell’autopsia effettuata sul cadavere di Melania dal medico legale Adriano Tagliabracci che dovrebbe aver chiarito una serie di circostanze, consentendo un’accelerazione dell’inchiesta. In particolare, l’autopsia sembrerebbe confermare che Melania Rea sia stata uccisa a Ripe di Civitella, dettaglio che potrebbe essere confermato da una serie di accertamenti geologici e botanici effettuati sulle scarpe e gli abiti che la donna indossava il giorno della scomparsa. Nello specifico, si è voluto appurare se vi fossero spore di particolari vegetali , presenti soltanto in uno dei luoghi: ad esempio, sono stati repertati aghi di pino nero, una specie che però cresce sia sul pianoro ascolano sia al Bosco delle Casermette. La morte di Melania sarebbe stata collocata tra le 14 e le 16 del 18 aprile.
Francesca Theodosiu