Melania, dna di Parolisi nella bocca: la baciò prima della morte?

Una ricostruzione tale da rendere ancora più tragico quanto avvenne il 18 aprile a Ripe di Civitella, la località del Teramano dove fu ritrovato il corpo senza vita della scomparsa Melania Rea. A lasciarla ipotizzare è stata la relazione del medico legale Adriano Tagliabracci che tra i tanti dati forniti agli inquirenti avrebbe inserito anche quello riguardante la presenza del dna del marito della vittima, Salvatore Parolisi, sulle labbra e sulle gengive.
Il fatto, che a primo acchito potrebbe non sembrare di particolare rilevanza considerata la relazione tra i due, assume un significato particolare quando si legge che il contatto tra la bocca di Melania e il corpo del caporalmaggiore del Reggimento Piceno sarebbe avvenuto poco prima della morte: infatti, sosterrebbe Tagliabracci, se fosse intercorso più tempo, la lingua della vittima avrebbe cancellato le tracce.

Ipotesi – Il residuo genetico di Parolisi potrebbe essere stato lasciato dalla mano di quest’ultimo nel tentativo di bloccare la bocca della vittima, forse per non farla gridare, ma anche – e questa è l’ipotesi più inquietante, e forse anche più ‘narrativa’ – conseguenza di un ultimo bacio, prima dell’omicidio.
In ogni caso, se l’indiscrezione fosse confermata andrebbe ad aggiungere un ulteriore tassello nel quadro indiziario a carico dell’unico indagato, su cui da alcuni giorni pende anche una richiesta di arresto. A sottolineare ciò è stato anche l’avvocato Mauro Gionni, legale della famiglia Rea che ha dichiarato: “Mi attengo alla secretazione della perizia, e rilevo che quella citata dai difensori di Salvatore Parolisi è una riga su ottanta pagine, e che tutte le ottanta pagine vanno in una direzione, contro Parolisi“. Gionni, che ha voluto così ribattere alla controffensiva attuata dai legali di Parolisi, gli avvocati Walter Biscotti e Nicodemo Gentile, che proprio ieri avevano ribadito l’innocenza del proprio assistito che sarebbe dimostrabile dal fatto che sotto l’unghia dell’anulare di Melania è stato trovato del dna femminile, ha poi aggiunto: “Un’ipotesi concorsuale non cambia assolutamente il quadro accusatorio a carico di Parolisi“.

S. O.