Ancora attesa per Salvatore Parolisi, indagato per l’omicidio della moglie Melania Rea e per il quale il pm di Ascoli Piceno, Umberto Monti, ha presentato una richiesta di arresto al gip Carlo Calvaresi: Salvatore potrebbe uccidere ancora secondo il magistrato, il quale ha allegato alla richiesta di custodia cautelare gli accertamenti condotti dai Ris sul centinaio di elementi repertati durante le indagini e i risultati dell’autopsia effettuata dal medico legale. Proprio da quest’ultima emergono nuovi particolari: non solo sull’anulare sinistro di Melania sarebbe stato trovato DNA femminile, ma anche sul pollice della mano destra sarebbero state isolate tracce di DNA appartenenti a tre ‘contrbibutori’, tra cui un uomo, anche se, potrebbe trattarsi del risultato di un contatto avvenuto in maniera casuale.
Le possibili scelte del gip – Tra poche ore, dunque, il gip Carlo Calvaresi potrebbe rendere nota la sua decisione, dal momento che si era riservato 48 ore per visionare il fascicolo relativo all’inchiesta, che sicuramente dovrà essere trasferita alla Procura di Teramo, dal momento che i risultati dell’autopsia hanno stabilito con certezza che Melania Rea sia stata uccisa a Ripe di Civitella, luogo del ritrovamento del suo cadavere, e non a Colle San Marco, dove Salvatore Parolisi aveva dichiarato di essersi recato insieme alla moglie ed alla figlioletta. Se Calvaresi, dunque, accogliesse la richiesta di arresto avanzata dal pm, potrebbe contestualmente decidere di trasferire l’inchiesta in territorio abbruzzese: in ogni caso, il gip dovrebbe procedere, entro cinque giorni, con l’interrogatorio di garanzia e, qualora emergessero nuovi elementi o il magistrato addivenisse a considerazioni ulteriori, potrebbe addirittura revocare l’arresto. Qualora, invece, il gip decidesse di rigettare la richiesta di custodia cautelare, i fascicoli verrebbero trasferiti immediatamente al gip di Teramo, che dovrebbe partire praticamente da capo, rileggendo i fascicoli, decidendo se accogliere o meno la richiesta di arresto ed eventualmente garantendo l’interrogatorio di Parolisi entro 20 giorni dalla ricezione degli atti.
Parolisi ha mentito – Da quanto emerso fino ad oggi dai risultati delle indagini, Salvatore Parolisi non ha mai detto la verità: a parte le ‘omissioni’ circa le sue relazioni extraconiugali e qualche maldestro tentativo di nasconderle, cancellando il suo profilo di facebook ed occultando il cellulare dedicato all’amante, la bugia più grossa detta dal caporalmaggiore e quella che, probabilmente, gli costerà la galera, è la ricostruzione di quel tragico pomeriggio del 18 aprile, in cui Parolisi continua a sostenere di essersi recato con Melania a Colle San Marco dove, non solo pare che nessuno l’abbia visto, ma in un orario che coinciderebbe con l’ora del decesso della donna, accertata dal medico legale. «Parolisi ci deve ancora dire la sua verità su quanto accaduto», ha affermato in un’intervista il comandante dei carabinieri Alessandro Patrizio, aggiungendo «il Gip non ha ancora emesso alcun provvedimento. potrebbe metterci dei giorni nel decidere sulla questione, sia perché si tratta di una scelta di grande responsabilità, sia perché ha davanti a lui diverse strade da poter prendere».
Francesca Theodosiu