Neonato scomparso a Folignano: la madre, Finalmente ce ne siamo sbarazzati

Passano i giorni, ma non si fermano le ricerche del piccolo Jason, il bambino di due mesi e mezzo scomparso da Folignano e la speranza dei carabinieri è che il neonato possa essere ancora vivo: «Non perdiamo la speranza che il bambino sia vivo», ha detto il comandante Alessandro Patrizio, a capo delle ricerche. Non convince, infatti, la dichiarazione della madre del piccolo, Katia Reginella, 24 anni, che ha detto di aver seppellito suo figlio dopo che, caduto per terra mentre lo teneva in braccio, aveva tentato di rianimarlo, senza esito. Eppure, nel luogo in cui la donna ha indicato ai carabinieri di aver seppellito il bambino, nella zona di Castel Trosino, sotto un albero, non è stato ritrovato alcun corpo.

Nuove ipotesi investigative – Proprio a causa delle contraddizioni emerse nei racconti della giovane mamma, i carabinieri hanno deciso di vagliere altre possibili ipotesi investigative, tra le quali, quella che Jason sia stato affidato ad un’altra famiglia per paura che potesse essere tolto ai genitori, o, peggio, che possa essere stato venduto. La coppia, infatti, era stata già denunciata in passato per maltrattamento di minori: i due coniugi, che si sono sposati solo il 26 giugno scorso, dopo la nascita di Jason, hanno altri due figli, di 3 e 5 anni, l’uno con gravi handicap fisici a causa di una caduta accidentale mentre faceva il bagnetto, l’altra colpita da una malattia congenita (stenosi ipertrofica del piloro) che le impedisce di mangiare. Per il piccolo Jason, inoltre, che soffriva di ittero, i genitori si erano premurati di trovargli un pediatra, comportamento che non lasciava presagire che, di lì a pochi giorni, si sarebbe potuta consumare una tragedia.

Le intercettazioni – Nonostante resti ancora viva la speranza di ritrovare il neonato, sono apparse inquietanti le affermazioni della coppia, registrate grazie ad una ‘pulce’ nascosta nella loro auto: «Finalmente ce ne siamo sbarazzati, siamo davvero due menti criminali», dice la donna al marito Denny, operaio di 30 anni, ed annuncia il suo proposito di scappare in Svizzera, dove abito il suo fratellastro: «Adesso io scrivo una lettera in cui fingo di ammazzarmi e invece scappo in Svizzera». Quando la donna, che attualmente si trova in carcere insieme al marito, è stata fermata dai carabinieri, infatti, aveva con sé una valigia. Il legale della coppia, l’avv. Francesco Ciabattoni, ha dichiarato: «Se sono state ravvisate situazioni di fragilità in questa famiglia, mi domando perchè non le sia stato assicurato un sostegno immediato dopo la nascita del bambino. È mancata una situazione di collegamento e di solidarietà». Dura la risposta del Sindaco di Folignano, che ha sottolineato la tempestività con la quale i servizi sociali, che tenevano sotto controllo la situazione del bambino, hanno allertato le forze dell’ordine.

Francesca Theodosiu