Primo ok dal Cdm alla riforma costituzionale. Drastica riduzione del numero dei paralamentari, istituzione del Senato federale e modifica della forma di governo. Il Cdm ha varato “salvo intese” questa mattina, dopo tre ore di riunione, la bozza di riforma dell’architettura dello Stato a firma dei ministri leghisti Roberto Calderoli e Umberto Bossi e sottoscritta anche dal premier Silvio Berlusconi. La formula “salvo intese” sta a significare che il testo è ancora “aperto” e quindi suscettibile di modifiche. Assente da Palazzo Chigi il leader del Carroccio, a causa di un intervento alla cataratta avvenuto ieri che gli ha impedito di partecipare alla riunione di governo a Roma.
Quiete nella maggioranza. Nessuno strappo c’è stato in Cdm tra Silvio Berlusconi e il ministro dell’Interno Roberto Maroni, finito nel mirino del Pdl perchè “colpevole” dell’atteggiamento della Lega sul voto per l’autorizzazione alla richiesta di arresto del deputato Alfonso Papa. Resta, tuttavia, il gelo tra i due partiti di maggioranza, tanto che dalla Lega hanno immediatamente chiarito che l’intervento chirurgico alla cataratta di Bossi, motivo dell’assenza del Senatùr, era previsto da tempo e che non si tratta quindi di un espediente per rinviare il faccia a faccia con Berlusconi, all’indomani del voto favorevole della Camera sull’arresto del deputato coinvolto nell’inchiesta P4.
La bozza Calderoli. Diminuzione del numero dei parlamentari (250 deputati e 250 senatori), che percepiranno lo stipendio in base all’effettiva partecipazione alle sedute. Fine del bicameralismo perfetto con l’istituzione del Senato federale. Più stabilità di governo e maggiori poteri al premier, che non si chiamerà più presidente del Consiglio ma Primo ministro e avrà il potere di nominare e revocare ministri e sottosegretari. Introduzione della sfiducia costruttiva, ma esecutivo messo al riparo da eventuali ribaltoni. Soppressione della circoscrizione estero e limite massimo delle indennità dei consiglieri regionali stabilito con legge dello Stato. Sono solo alcune delle novità contenute nella bozza di riforma costituzionale preparata dal ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, e varata questa mattina dal Consiglio dei Ministri. Trentadue articoli che intaccano in maniera pesante l’architettura dello Stato con “un intervento complesso che tocca l’intera Parte seconda della Costituzione”.
R. E.