Angioplastica a 100 anni. Aveva un infarto miocardico acuto e, come di consueto, i medici hanno deciso di procedere a una coronarografia con un intervento di disostruzione del vaso sanguigno interessato. Il fatto curioso è che il paziente finito al pronto soccorso aveva ben 100 anni. Così lo scorso giovedì, presso il reparto di Cardiologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, è stata eseguita con successo e senza complicanze una procedura di angioplastica coronarica d’emergenza in un uomo centenario, che già in passato soffriva di problemi cardiaci. L’intervento ha consentito di ripristinare la circolazione e il paziente, che appare tranquillo e anche orgoglioso di aver superato alla sua età un intervento così delicato, è in buone condizioni generali, anche se in prognosi riservata (vista l’età avanzata e la recidiva infartuale).
L’intervento delicato. I medici hanno valutato le buone condizioni psicofisiche dell’anziano paziente e hanno deciso immediatamente di eseguire una coronarografia, un esame di routine ma non esente da rischi, dal momento che comporta l’introduzione di un catetere nell’arteria femorale e, da lì, percorrendo i vasi, fino al cuore. L’esame, condotto dal Dott. Vincenzo Guiducci e dall’équipe del Dott. Antonio Manari, direttore della Struttura Complessa di Cardiologia Interventistica, ha mostrato l’occlusione acuta del ramo interventricolare anteriore della coronaria sinistra (il ramo cardiaco più importante), oltre all’occlusione cronica della coronaria destra (responsabile di un precedente infarto).
Una terapia efficace anche negli anziani. L’angioplastica coronarica d’emergenza (“angioplastica primaria”) è attualmente la terapia immediata di prima scelta nell’infarto miocardico acuto, ed è particolarmente sicura ed efficace soprattutto nei pazienti anziani. Anche a 100 anni, laddove le condizioni psicofisiche generali del paziente siano adeguate, la procedura può essere eseguita con buon successo immediato. La Cardiologia del Santa Maria Nuova esegue ogni anno circa 250 angioplastiche primarie in pazienti con infarto in atto. “La fase iniziale dell’intervento ha avuto un notevole successo” ha ribadito il dottor Manari. Il paziente, che desidera rimanere anonimo, aveva da poco compiuto cento anni e vive con la figlia che ci ha raccontato: “Mio padre è lucido ed è anche molto soddisfatto dell’esito dell’intervento, data la sua età così avanzata”.
Adriana Ruggeri