La filosofia scende in piazza domani a Campo de’ Fiori grazie al progetto organizzato dal Centro ricerca sull’indagine filosofica, con il patrocinio della provincia di Roma.
Filosofia come pratica di condivisione – Dalle 17.00, nella sala di Liegro di palazzo Valentini, filosofi di tutto il mondo si confronteranno sul tema della filosofia come pratica sociale di dialogo da offrire a tutti, come opportunità di condivisione, gioco, promozione negli spazi pubblici del pensiero speculativo, costruzione di mondi possibili ed alternativa a stereotipi e pregiudizi. Tra i partecipanti alla tavola rotonda, coordinata da Alessandro Volpone dell’Università di Bari, i filosofi Ermanno Bencivenga dell’Università di Irvine in California, Giuseppe Ferraro e Maura Striano dell’Università Federico II di Napoli, Walter Kohan dell’Università statale di Rio de Janeiro e Lucio Saviani de La Sapienza di Roma. Dalle 22 alle 24, poi, l’attrice Silvia Nebbia diletterà la piazza simbolo di Campo de’ Fiori con la lettura della poesia “la Verità” di Trilussa, animando un dibattito che coinvolgerà anche i giovani presenti.
Uno spazio pubblico di discussione – Con temi diversi ogni volta, l’evento verrà ripetuto ogni sabato sera per tutto il mese di settembre, come ha spiegato Nicola Galloro, promotore dell’iniziativa e consigliere della provincia di Roma: «La filosofia esce così dalle aule universitarie e arriva in piazza, tornando all’ambizione espressa fin dalle sue origini, con la figura di Socrate, per il quale il filosofo non era un insegnante di qualcosa ma un cittadino impegnato nella partecipazione critica alla vita sociale. Piazza Campo de’ Fiori è cornice ideale per ciò che rappresenta – ha continuato il consigliere -, sovrastata dalla statua di Giordano Bruno diventata punto di riferimento per i giovani della movida notturna romana. E allora perché non trasformare questo incontro “casuale” con la filosofia, in opportunità reale e proficua?».
«L’idea – ha aggiunto Antonio Cosentino, coordinatore del Crif – è formare una comunità pensante in uno spazio pubblico di discussione, animare una sfida di valore civile all’interpretazione consumistica e superficiale della movida che di per sé esprime, invece, da parte dei giovani un’urgenza di socialità e di incontro».
Valentina De Simone