Breivik, accuse per crimini contro l’umanità. Il padre: Doveva suicidarsi

Anders Breivik, l’autore delle due stragi che lo scorso venerdì hanno scosso non solo la Norvegia ma tutti coloro che fino a quel giorno hanno vissuto nell’illusione che il cristianesimo non fosse caratterizzato da fanatismi capaci di procurare quasi cento morti, potrebbe essere accusato di crimini contro l’umanità.
L’ipotesi è stata avanzata dal procuratore Hatlo in un’intervista rilasciata al quotidiano scandinavo Aftenposten, che ha anche aggiunto che in questo caso la pena massima prevista dalla giustizia norvegese è pari a trent’anni. Il riferimento indiretto è alla polemica nata ieri con la conferma che, qualora Breivik fosse accusato soltanto di pluriomicidio, la condanna non potrebbe superare i ventuno anni.

Parla il padre – Tra coloro che sono rimasti più scioccati davanti alla furia del trentaduenne convinto di lottare contro il ‘marxismo culturale‘ che avrebbe colpito l’Europa vi è il padre. Jens David Breivik non vedeva il figlio da quindici anni; ex diplomatico norvegese, l’uomo si separò dalla madre di Anders quando quest’ultimo aveva appena due anni. Rintracciato in Francia, il padre dello stragista non ha negato che avrebbe preferito sapere il figlio morto dopo quanto commesso: “Non potevo credere a quello che vedevo, ero paralizzato e non potevo capire che fosse vero sono profondamente addolorato per questo, che è terribile per me e tragico per la nazione. Come ha potuto uccidere così tanti innocenti avrebbe dovuto togliersi la vita, ecco quello che avrebbe dovuto fare“.

Senza complici – Intanto gli inquirenti norvegesi sembrano essere sempre più propensi ad accettare l’ipotesi secondo cui Breivik abbia potuto agire da solo, senza l’aiuto di complici. Quanto accaduto potrebbe essere stato soltanto il parto mostruoso della fantasia di un fanatico, accecato dalle proprie fobie. Il trentaduenne potrebbe aver inventato di sana pianta la teoria della crociata anti-Islam e marxismo per dare una cornice di più ampio respiro alla propria follia. A tal proposito, gli investigatori hanno dichiarato: “Riteniamo che l’accusato abbia una credibilità piuttosto bassa per quanto riguarda questa affermazione, certo nessuno di noi comunque può escludere del tutto che sia vera”.

S. O.