MotoGP, risultati Arpa – I piloti hanno già espresso il loro dissenso, forti di una rara unità e pronti (almeno per adesso) ad andare contro il volere di società organizzatrici e case motociclistiche. Intanto la FIM e la Dorna restano favorevoli all’evento, rispettano gli impegni presi con il Giappone riguardo la gara del Motegi e pubblicando gli attesi risultati dello studio condotto dall’italiana Arpa riguardo il livello di radiazioni presente attualmente in varie sezioni del circuito, gradinate per il pubblico e l’albergo del tracciato. La conclusione finale è che: “Sulla base di quanto registrato, si può dire senza dubbio che il rischio di radiazioni durante l’evento sarà trascurabile“. Il via libera quindi c’è e, almeno teoricamente, la trasferta giapponese si farà.
Piloti contrari – Come specifica lo stesso comunicato ufficiale: “FIM e Dorna Sports annunceranno durante la settimana che, a parte l’eventualità di ulteriori complicazioni gravi, il Gran Premio del Giappone si terrà il 2 ottobre come previsto” Lo scontro ora può davvero iniziare. La Federazione sperava che il fronte dei piloti potesse tornare sui propri passi leggendo questi risultati, man lo stesso Stoner lascia intendere che nulla è cambiato: “Ci sono dichiarazioni ufficiali che dicono il reattore nucleare non è al 100% sotto controllo. Ho dato le mie opinioni ed ho diritto a farlo. Nessuno potrà cambiare la mia opinione su questo argomento” Pensiero condiviso in pieno da tutti gli altri protagonisti e non del motomondiale. Inoltre vi è anche una trascuranza abbastanza rilevante.
Mistero su Mito – Lo studio è stato condotto solo nell’area di Motegi, senza però prendere in considerazione la vicina cittadina di Mito, il luogo ove gli addetti ai lavori (tra cui giornalisti e meccanici) alloggiano durante l’intero week-end di gara. La distanza tra Motegi e Mito è di circa cinquanta chilometri, una piccola differenza perfettamente in grado di rendere nulli i risultati dell’Arpa, dato che il tasso di avvelenamento del terreno varia (e di molto) da zona a zona. I valori potrebbero essere praticamente identici, così come minori o addirittura peggiori. Per adesso la situazione rimane ferma e combattuta. Nessuno vuole rischiare la propria salute e, per forza di cose, occorrerà un ulteriore confronto tra le parti alla ricerca di una soluzione condivisa. Evitando di alzare troppo i toni.