Sostenere che Mario Borghezio possa spararle grosse non è certo da considerarsi uno scoop estivo. L’eurodeputato della Lega Nord deve la sua popolarità – e probabilmente anche la poltrona su cui siede – al fatto di essere un personaggio sui generis in un partito che già di suo non è mai stato l’emblema del politically correct.
Fare un elenco delle uscite sopra le righe dell’onorevole, che tanto somiglia – dal punto di vista somatico dubbi non ce ne sono – al Righi, il personaggio un po’ svitato di Amici miei del maestro Monicelli, sarebbe come voler rubare il lavoro a una trasmissione stimabile come Blob, quindi limitandoci a commentare l’attualità possiamo registrare come le parole espresse da Borghezio a proposito delle stragi norvegesi messe in atto dall’estremista di destra Anders Breivik straniscono perché sono la riprova di come certa politica non riesca a fare a meno di affidarsi al populismo più becero per potersi rigenerare.
Condivisione – L’intervento di Borghezio alla trasmissione radiofonica La Zanzara, in onda su Radio24, ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica per l’assurdità dei contenuti che hanno spinto molti esponenti del centrodestra a prendere le distanze dai pensieri dell’eurodeputato, etichettandoli come vere e proprie “farneticazioni“.
Il politico del Carroccio ha sostenuto che in un certo senso i gesti folli di Breivik sono stati causati da “quella parte dei norvegesi che coltiva l’ideologia della società aperta, ideologia che crea mostri“. Per Borghezio le stragi di Oslo e Utoya sono le conseguenze delle storture insite nell’idea di “società aperta, multirazziale” che dice “no all’identità“.
L’eurodeputato è andato oltre dichiarando che, anche se quanto accaduto è da intendersi come “l’espressione di un’insofferenza che nasce da un certo clima“, non sono da escludere possibili strumentalizzazioni da parte chi avrebbe avuto interesse a sfruttare la follia di Breivik per screditare un certo tipo di pensiero. Borghezio si chiede perché “un pazzo che circola liberamente non viene fermato? Io mi domando a chi giovi”. La risposta di Borghezio è che le tragedie norvegesi hanno avuto l’effetto di “gettare una luce nefasta nei confronti di una serie di idee che sono anche le mie, che sono quelle di milioni di persone che in europa sono contro l’islamizzazione e l’invasione extracomunitaria”.
La confessione arriva alla fine: “Sono posizioni condivisibili l’opposizione all’islamizzazione, l’accusa all’Europa di essersi arresa ancora prima di combattere. Questo personaggio sicuramente esaltato è stato strumentalizzato“.
Strumentalizzare Borghezio, invece, pare impossibile. E’ già tutto così chiaro quando apre bocca. Un po’ come il Righi.
Simone Olivelli