Tempi di paura in merito a possibili attentati. Nell’ambito dei tentativi di prevenzione degli attentati in Usa, è stato arrestato un giovanissimo disertore del servizio militare americano, Naser Jason Abdo, di 21 anni. La polizia degli Stati Uniti lo accusa di aver progettato fino ad oggi una strage che avrebbe dovuto aver luogo a Fort Hood. Secondo gli inquirenti era già tutto pronto, e mancavano gli ultimissimi aggiustamenti ai dettagli del piano: lo avrebbero cercato di prendere proprio all’ultimo momento, studiandone il più a lungo possibile le mosse ed il comportamento. La base militare di Fort Hood non è nuova a questo tipo di attentati: ricordiamo infatti che proprio lì nello stesso quartier generale texano avvenne due anni fa, nel novembre 2009, la strage che fece 13 vittime e 32 feriti. Ma questo giovanissimo Abdo potrebbe essere solo lo strumento per dare un segnale forte alla popolazione Usa in merito alla solidità dello Stato ed alla sicurezza offerta oggi dai sistemi preventivi? Andiamo ad analizzare i dettagli, per quanto ci è dato.
I precedenti di Abdo il vero chiodo che lo vede incastrato. Naser Jason Abdo, il giovane accusato di tentata strage, è dunque un militare che si è reso ufficialmente disertore dallo scorso 4 luglio, mentre era di stanza alla base di Fort Campbell in Kentucky. Nel giorno dell’Independence Day, infatti, Abdo, dopo esser stato accusato del grave reato di detenzione di immagini pornografiche di bambini nel suo pc, è fuggito. Già il reato di pedopornografia avrebbe potuto portarlo dinanzi alla corte marziale, secondo le leggi vigenti in Usa. Il ragazzo dunque ha tutti i requisiti per essere quel che si suol dire “un tipo sospetto”. Anche perché nel 2010 si era già reso noto per aver dichiarato che non sarebbe stato disposto a partire per l’Afghanistan o l’Iraq, se vi fosse stato mandato, perché maldisposto “ad uccidere i suoi fratelli”. Dichiarazioni che devono aver fin da allora fatto storcere il naso non a pochi nell’ambito militare, considerato che furono pubblicate su alcuni giornali locali.
Analizzando le prove a carico di Abdo, un sorriso può sfuggire. Secondo le accuse formulate dagli inquirenti, Abdo aveva in mente di usare come timer di una bomba di fortuna che avrebbe costruito con le sue mani alcune lucine che aveva in casa e che erano state previste dalla casa costruttrice per addobbare l’albero di Natale. Ma la polizia texana è sicura che il giovane avesse in mente tutt’altro, anche in considerazione di dichiarazioni rese da un dipendente di un negozio di armi del luogo, Greg Ebert, che avrebbe segnalato, insospettitosi, che il 21enne avrebbe fatto un numero eccessivo di domande riguardo le munizioni calibro 40, mostrando un interesse eccessivo. Anche una pentola a pressione sarebbe tra il materiale rinvenuto dall’Fbi in casa di Abdo, oltre a svariati chilogrammi di zucchero da cucina. E quattro riviste di settore, specializzate in armi. Non c’è che dire: consigliabile sarebbe, visto come stanno le cose, fare l’inventario degli attrezzi domestici che si hanno dentro casa propria, se non si vuole incorrere in pesanti accuse processuali, specie se alle spalle si ha qualche indiscutibile precedente poco simpatico, così come Abdo in effetti ne ha. Ma tra le molte prove a suo carico, di davvero fuori del comune non è stato, a quanto pare, trovato ancora nulla, mentre ai quattro angoli della terra già si grida all’attentato scongiurato, forse in rivalità con le autorità norvegesi che malauguratamente non hanno potuto evitare quanto avvenuto ad Oslo pochi giorni or sono.
S. K.