Giuseppe D’Avanzo stroncato da un infarto. Lutto nel mondo dell’informazione e del giornalismo, che improvvisamente perdono una delle firme italiane più prestigiose. Questa mattina un infarto ha stroncato il cronista Giuseppe D’Avanzo, tra le firme d’eccellenza del quotidiano La Repubblica. Nato a Napoli nel 1953, aveva lavorato anche al Corriere della Sera. Molto note anche all’estero le sue inchieste, come ad esempio quella denominata “Nigergate”, riguardante un presunto trasferimento di Uranio dal Niger all’Iraq, ai tempi di Saddam Hussein. Una vicenda in cui spuntò anche il nome del Sismi, il “servizio segreto” italiano. L’inchiesta fu pubblicata proprio su Repubblica nel 2005.
L’uomo delle dieci domande a Berlusconi. Fu lui in tempi più recenti, ad avere l’idea di porre le fatidiche 10 domande al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ai tempi dell’inchiesta che coinvolse anche la 18enne Noemi Letizia. Il quotidiano ora diretto da Ezio Mauro, pubblicò per diversi giorni di fila le domande del giornalista napoletano, che miravano a fare maggiore luce sulle spiegazioni che il premier aveva dato riguardo ai suoi rapporti con la ragazza. Berlusconi rispose alle domande in modo indiretto, durante la presentazione di un libro del giornalista Bruno Vespa.
Cordoglio generale. Apprezzato anche dai suoi nemici, la morte di D’Avanzo ha generato reazioni di solidarietà e cordoglio in tutto il mondo politico. Il presidente del Senato, Roberto Schifani, ha ricordato in una lettera inviata anche a nome dei colleghi, “il rigore professionale e la capacità di raccontare i fatti con chiarezza e senza compromessi”. Appresa la notizia, Massimo D’Alema ha definito D’Avanzo ”una delle più importanti firme del giornalismo italiano”. Del giornalista, Gianfranco Fini ha ricordato “il merito di stimolare il dibattito civile e politico nel nostro Paese”. Giuseppe D’Avanzo è morto all’età di 58 anni. Da diversi anni era compagno di lavoro di un altro grande del giornalismo italiano, Carlo Bonini.
A.S.