Casini e il refrain del governo di unità nazionale

Anche per Pier Ferdinando Casini è tempo di vacanza, ma il leader dell’Udc – interpellato ieri da Il Corriere della Sera – si è detto disposto a chiudere sdraio e ombrellone pur di porre rimedio all’attuale debacle politica. La nuova mozione di sfiducia nei confronti del governo caldeggiata dai dipietristi appassiona poco il centrista: “Ovviamente la voteremo – ha detto – ma non siamo all’asilo infantile”. Piuttosto: “Occorre un armistizio fra tutti i partiti – ha spiegato – capace di aprire la strada ad un governo di unità nazionale“.

Un provvedimento insufficiente – Si parte dalla manovra economica, con la quale i dirigenti politici del Bel Paese hanno sperato di allontanare le ombre della speculazione finanziaria. Tra loro anche il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, che intervistato ieri dal quotidiano di via Solferino, ha dovuto riconoscere la scarsa fortuna del provvedimento tremontiano, approvato in tempo record dal Parlamento. “Non è bastato a risollevare l’Italia – ha ammesso il terzopolista – anche perché è stato spalmato soprattutto sul 2013 e il 2014″.

Elezioni o rinnovamento – “E non mi dicano che siamo sotto l’ attacco della speculazione internazionale che colpisce l’ Europa – ha continuato l’ex presidente della Camera – La verità è che purtroppo c’è sfiducia nei confronti del nostro Paese per l’assenza di misure serie e di segnali politici adeguati”. Una situazione allarmante, che ha spinto il centrista ad avanzare proposte audaci: “Il presidente del Consiglio dovrebbe prendere coscienza della caduta verticale di consenso del governo – ha proseguito – e scegliere una delle due opzioni possibili: andare dritto alle elezioni oppure dare il via libera ad un esecutivo di unità nazionale composto dal centrodestra insieme alle forze responsabili dell’ opposizione”.

L’armistizio tra i partiti – Una ricetta con la quale Casini spera di “ingolosire” tanto la maggioranza quanto l’opposizione: “Alfano rifletta – ha continuato nel suo ragionamento –  il suo nuovo partito rischia di pagare un prezzo altissimo, se resta arroccato e non coglie l’opportunità di voltare pagina. Ma anche l’opposizione deve fare la sua parte – ha spiegato il numero uno dell’Udc – oggi bisogna uscire fuori dalla logica di chi ha sempre paura di perdere voti e resta con gli occhi puntati sulle elezioni. Occorre un armistizio fra tutti i partiti – ha precisato – che apra la strada ad un governo di unità nazionale: sarebbe figlio di una volontà politica, anzi – ha concluso Casini – sarebbe il riscatto della politica”.

Maria Saporito