Melania, l’accusa: Era tranquilla, fu sorpresa alle spalle da Parolisi

Nel giallo di Ripe di Civitella, gli inquirenti sembrano avere le idee chiare: anche se manca la prova regina, a uccidere la ventinovenne Melania Rea il 18 aprile scorso è stato il marito Salvatore Parolisi, caporalmaggiore dell’esercito di stanza ad Ascoli Piceno dove svolgeva il compito di istruttore delle reclute femminili del 235° Reggimento Piceno.
Dopo il pronunciamento della Procura di Ascoli, anche i magistrati di quella di Teramo, a cui di recente è passata la titolarità dell’inchiesta, non hanno dubbi. Anzi, a quanto pare la morsa attorno al presunto uxoricida, in carcere ormai da settimane, si stringe sempre più, almeno a livello di ricostruzione degli eventi.
Stando a quanto riporta il Corriere della Sera, i pm teramani ritengono che Parolisi abbia ucciso la moglie sfruttando un suo momento di debolezza, cogliendo l’occasione per finirla senza darle la possibilità di difendersi.

Di spalle – Secondo il quotidiano di via Solferino, “i pm Greta Aloisi e Davide Rosati, oltre ad accogliere in pieno la ricostruzione del delitto dei loro colleghi di Ascoli, contestano a Parolisi una nuova aggravante: la minorata difesa“.
Secondo i due magistrati, Melania non sospettava nulla, anzi “era in condizioni di tranquillità, non si sentiva minacciata, né cercava di sfuggire a qualcuno che aveva identificato come un possibile aggressore“.
Le ricostruzioni fatte dagli investigatori, quindi, sembrano puntare verso un’unica direzione. Tuttavia rimane aperta la questione riguardante la presunta partecipazione nella vicenda di un complice che potrebbe essersi reso protagonista del depistaggio compiuto nella scena del crimine. Verosimilmente, infatti, Parolisi non avrebbe avuto modo di recarsi sul luogo del delitto per infierire sul corpo della moglie, mentre in quelle ore le forze dell’ordine erano all’opera nel tentativo di trovarla viva.
Fu Parolisi, infatti, a denunciarne la scomparsa sostenendo che la donna era scomparsa da Colle San Marco, località ascolana, in cui i due si sarebbero recati per un picnic. Versione la cui veridicità non è mai stata dimostrata.

S. O.