Torna in Abruzzo il Festival Internazionale “Pietre che cantano” 2011

Si parte stasera con la dodicesima edizione del Festival Internazionale di Musica “Pietre che cantano”, la manifestazione realizzata con l’Adesione del Presidente della Repubblica nei borghi storici dell’Aquilano e della Valle dell’Aterno.

Concerti, incontri e workshop – Un calendario ricco di appuntamenti che porterà in alcuni dei luoghi più suggestivi dell’Aquila, come Ocre, Bominaco, Fontecchio e Tione degli Abruzzi, una programmazione di grande spessore artistico e musicale. Nove i concerti in cartellone, tra quelli dedicati a Gustav Mahler e al bicentenario della nascita di Franz Liszt, un’opera lirica, la rossiniana farsa giocosa “Il signor Bruschino”, in scena venerdì 12 agosto nel Chiostro di San Domenico all’Aquila, una passione giullaresca “Ore plangamo de lu Siniore”, che sarà presentata il 14 agosto a Bominaco, nelle Chiese del complesso monumentale. E, ancora, workshop, due incontri di approfondimento, uno dedicato al rapporto tra musicisti e storia della cultura, l’altro alla ricerca filologica e musicale del Medioevo abruzzese e tanti altri eventi di grande interesse.

Promozione e valorizzazione del territorio – Un’edizione, questa 2011, che coinvolgerà i luoghi devastati dal terremoto del 2009, evidenziando la vitalità e l’identità del territorio, attraverso la valorizzazione dell’immenso patrimonio storico ed artistico locale e dell’attualità della sua produzione culturale che, come dichiarato dalla direttrice della manifestazione, Luisa Prayer, «è testimoniata dalla vivacità degli studi, dagli esiti innovativi della ricerca che qui coniuga arte e scienza in modo originale, dalle valorizzazione delle giovani forze artistiche».
Diversi i temi e le discipline in programma, dall’arte alla musica alla natura, passando per il culto della tradizione e lo slancio progettuale verso la ricerca e l’innovazione. «Abbiamo voluto dare, con questo programma, il nostro contributo alla riflessione collettiva su come ripartire, riprendere la strada dello sviluppo – ha dichiarato la Prayer -. Nel territorio disgregato dal sisma la cultura è oggi fondamentale collante di una società che necessita di stimoli e affermazioni positive di sé per rimanere coesa e per dare ai giovani prospettive consapevoli di realizzazione del proprio futuro, agli anziani certezza che venga coltivata una memoria delle cose, alla società in generale attestazione di un valore intrinseco riconosciuto del proprio contesto. Ritrovare le radici per ripensare un futuro coerente con la propria storia, con la propria identità».

Per informazioni e programma: www.pietrechecantano.it

Valentina De Simone