Il remake di Buffy continua a ricevere critiche negative

Non si fermano le polemiche nate dall’annuncio di un remake cinematografico di Buffy, la famosa protagonista di una delle serie televisive più amate di sempre.

Il primo ad esprimere il proprio disappunto all’annuncio era stato in novembre proprio Joss Whedon, il creatore delle avventure di Buffy. Il suo commento rilasciato a E!online rendeva esplicito il dispiacere, ma mantenendo la sua proverbiale ironia, nel vedere una sua idea utilizzata senza il suo coinvolgimento e modificata da uno sceneggiatore che non era mai stato coinvolto nel processo creativo del primo film, del serial e del fumetto. “Ho sempre sperato che Buffy vivesse anche dopo la mia morte. Ma, sapete, DOPO. Non amo l’idea della mia creazione in altre mani, ma sono anche ben consapevole che molte altre mani oltre alla mia hanno contribuito a rendere lo show quello che era. E non ci sono basi legali per fare qualcosa oltre a sospirare ad alta voce“, aveva spiegato Whedon prima di scherzare sulla sua idea di aggiornare la saga di Batman realizzando un film a basso costo.

Qualche giorno fa ha espresso la sua opinione sulla questione anche l’attore Anthony Head, interprete del bibliotecario e osservatore della cacciatrice Rupert Giles. Incontrando la stampa per presentare la sua nuova serie per la televisione Free Agents, che andrà in onda sulla NBC, Anthony ha dichiarato: “Non hanno chiesto a Joss di fare il film, penso siano stati il più lontano possibile dal chiederglielo. E’ un’idea orrenda“. L’attore ha spiegato che Whedon ha ideato Buffy quando era molto giovane e che il progetto è stato poi sviluppato nel tempo, anche grazie all’aiuto della Warner Bros, ma che non ha senso riadattare una storia altrui in questo modo.
I protagonisti di Buffy, secondo quanto ha raccontato Head, sono ancora in contatto tra di loro dopo anni: “E’ bello vedere come tutti stiamo lavorando. Sono in contatto con tutti, siamo ancora una famiglia a distanza. Sarà bello essere a Los Angeles ed avere l’opportunità di vederli tutti“.

Beatrice Pagan