Excusatio non petita. E’ questa l’espressione utilizzata dal gip della Procura di Teramo Giovanni Cirillo, nella seconda ordinanza di custodia cautelare inoltrata a carico di Salvatore Parolisi, il caporalmaggiore dell’esercito accusato di essere il colpevole dell’omicidio della moglie Melania Rea lo scorso 18 aprile a Ripe di Civitella, per commentare un dato emerso nel corso dell’interrogatorio a cui l’indagato – allora ascoltato soltanto come persona informata sui fatti – venne sottoposto il 10 maggio scorso.
Quel giorno Parolisi, pur escludendo che all’interno della caserma ‘Clementi’ potessero esserci vicende torbide legate al mondo della prostituzione e della droga, informò gli investigatori circa un timore: il militare parlò dell’esistenza di ‘storie sataniche’, fornendo anche una breve descrizione di un fatto di cui evidentemente era venuto a conoscenza.
Per il gip quella di Parolisi potrebbe essere stata l’ennesima trovata per dirottare l’omicidio in una direzione diversa, compatibile con i tentativi di depistaggio attuati sulla scena del crimine – si pensi alla siringa e alla svastica sul cadavere – che, nell’ottica della Procura, potrebbero essere stati compiuti da un complice in un secondo momento.
Legata al letto – A pagina 44 dell’ordinanza redatta dal gip di Teramo si legge: “Infine, deve essere ricordato, per avere il sapore di una excusatio non petita davvero sospetta, il commento dell’indagato che, nel negare di avere certezza di fatti compromettente accaduti all’interno della caserma (stupefacenti, prostituzione), non mancava, però, di ‘buttare lì’, senza che gli fosse richiesto, una sua ‘preoccupazione‘: la esistenza di ‘storie sataniche’ [“tempo fa una ragazza fu legata a letto e gli accesero fuochi intorno; cfr verbale sintetico s.i.t del 10.05.2011]”.
Alla luce dei nuovi sospetti fatti emergere dal gip Cirillo, il quale non vede nella pista passionale l’origine del delitto, anche questa vicenda riguardante ipotetiche sette sataniche torna a essere, forse, qualcosa in più di una semplice scusa per depistare. Pare sempre più evidente, con il passare dei giorni, che nella caserma ‘Clementi’ qualcosa sia accaduto, una storia che potrebbe essere giunta anche alle orecchie e forse occhi di Melania Rea.
La vicenda del pm sospeso – Leggendo l’ordinanza di custodia cautelare non si può fare a meno che riportare alla memoria la recente disavventura accaduta al pm romano Paolo Ferraro, sospeso dal Csm per presunta infermità mentale dopo che lo stesso magistrato si è reso protagonista di un’indagine per conto proprio che avrebbe portato alla luce – esisterebbero anche dei file audio – un “mondo torbido”, una setta satanica e massonica organica al mondo militare. Ferraro, inoltre, ha dichiarato di aver visto, all’interno dei corridoi della Procura di Roma, una donna molto simile nelle sembianze fisiche alla vittima di Ripe di Civitella. Soltanto coincidenze?
S. O.