E’ durato circa mezz’ora l’interrogatorio di garanzia di Salvatore Parolisi, in carcere con l’accusa di omicidio pluriaggravato della moglie Melania Rea, trovata morta a ripe di Civitella lo scorso 20 aprile. Un ennesimo tentativo da parte dei magistrati di convincere Parolisi a raccontare finalmente cosa accadde quel pomeriggio del 18 aprile, fallito, anche stavolta, miseramente. Il caporalmaggiore, infatti, neanche davanti agli inquirenti di Teramo, a cui l’inchiesta è stata trasferita dall Procura di Ascoli per motivi di competenza territoriale, ha proferito parola.
Silenzio dei legali – All’uscita dal carcere teramano di Castrogno, i legali di Parolisi hanno preferito non rilasciare dichiarazioni. Al termine dell’interrogatorio i difensori, avv. Valter Biscotti e Nicodemo Gentile, si sono trattenuti con il loro assistito, probabilmente per affrontare alcuni punti cruciali dell’ordinanza emessa dal gip Giovanni Cirillo e decidere di ricorrere, contro l’ordinanza di arresto, al Tribunale del Riesame. I termini per fare ricorso, infatti, dovrebbero scadere il 12 agosto, a meno che gli stessi avvocati non si avvalgano dei termini di sospensione feriale. Usciti dal carcere di Castrogno intorno alle 13, i due avvocati hanno accelerato la marcia dell’autovettura a bordo della quale viaggiavano, eludendo, così, i giornalisti.
Sopralluogo nella casa di Folignano – Intanto il pm Davide Rosati, dopo l’interrogatorio di garanzia, si è recato a Folignano, dove effettuerà un nuovo sopralluogo nell’abitazione che Salvatore Parolisi condivideva con la moglie Melania. Attualmente, invece, il magistrato si trova presso la caserma ‘E. Clementi’ di Ascoli, dove, prima dell’arresto, Parolisi lavorava come istruttore reclute: secondo indiscrezioni, l’attenzione del magistrato e dei carabinieri si incentrerebbe sull’armadietto del caporalmaggiore. E’ previsto, sempre per oggi pomeriggio, un incontro tra i pm che si occupano dell’inchiesta ed il medico legale che ha effettuato l’autopsia sul corpo di Melania, il prof. Adriano Tagliabracci. Intervistato stamattina Michele Rea, il fratello della vittima, ha così commentato il comportamento che il cognato Salvatore ha tenuto anche stavolta davanti ai magistrati: «Non siamo sorpresi – ha spiegato Michele – che Salvatore si sia avvalso anche davanti al gip di Teramo della facoltà di non rispondere perchè è la strategia concordata con i suoi avvocati. Ora attendiamo il Riesame e gli sviluppi dell’inchiesta». «Fino a prima dell’arresto – ha detto ancora – abbiamo ragionato con il cuore poi gli sviluppi delle indagini, che dal nostro punto di vista sono state scrupolose, hanno portato alla luce nuovi elementi e tutto è cambiato». Il fratello di Melania ha concluso affermando di non avere, ormai, più nessuna fiducia in Salvatore, ma solo nel lavoro degli inquirenti e nella giustizia.
Francesca Theodosiu