Melania, ancora silenzio per Parolisi: nessuna risposta al Gip

Nessuna risposta. L’incontro tra Salvatore Parolisi e il gip di Teramo Giovanni Cirillo ha visto registrare un nulla di fatto: l’unico indagato per l’omicidio di Melania Rea, la ventinovenne di Somma Vesuviana uccisa barbaramente il 18 aprile scorso a Ripe di Civitella, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Per il presunto uxoricida si è trattato della ripetizione di una scena già vista: quindici giorni fa, infatti, davanti al gip di Ascoli – quando ancora l’inchiesta non era passata alla Procura di Teramo – il caporalmaggiore del 235° Reggimento Piceno scelse, in accordo con i propri avvocati, di non rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari.
In quel caso, l’atteggiamento di Parolisi venne pesantemente criticato dall’opinione pubblica ma soprattutto dai familiari della vittima che non si aspettavano una tale ritrosia: quell’episodio sancì definitivamente lo scollamento nei rapporti tra la famiglia Rea e il marito di Melania.

Incontro breve – L’interrogatorio di garanzia è iniziato questa mattina alle ore 9,30 e si è concluso rapidamente, dopo che il gip Cirillo e il sostituto procuratore Davide Rosati hanno constatato la ferma di volontà da parte dell’indagato di non fare chiarezza sui tanti punti interrogativi che circondano una vicenda che si trascina da tre mesi: la scelta di Parolisi, che si è sempre dichiarato innocente, tuttavia non può fare altro che attirare contro di sé i sospetti di chi non comprende come ci si possa rifiutare di collaborare nell’inchiesta che riguarda l’assassinio della propria moglie.
I legali del caporalmaggiore, gli avvocati Walter Biscotti e Nicodemo Gentile, dopo essersi intrattenuti con il proprio assistito per più di due ore hanno abbandonato il carcere di Castrogno, a Teramo, senza rilasciare dichiarazioni ai giornalisti presenti sul posto.

S. O.