Nessuno tocchi Caino: Pena di morte in aumento in Iran

E’ stato divulgata la relazione annuale prodotta dall’associazione Nessuno tocchi Caino che combatte a favore dell’abolizione della pena di morte nel mondo. Il rapporto presenta l’evoluzione dell’applicazione della pena capitale nell’arco dell’anno 2010 e nei primi sei mesi del 2011.
I numeri presentati sono tali da poter fornire letture improntate all’ottimismo, se guardati da determinate prospettive, ma anche tendenti allo scoramento per l’aumento delle vittime in alcuni determinati paesi.
Gli Stati in cui continua a vigere la pena di morte sono 42, di cui 35 caratterizzati da regimi autoritari o dittatoriali. Se si tiene conto della percentuale di casi per singolo paese allora si può dire che il 99% delle esecuzioni è avvenuto in 18 nazioni.
In cima alla lista nera vi è la Cina che negli ultimi diciotto mesi ha giustiziato più di cinquemila detenuti (pari al 85,6% del totale, ndr), seguono l’Iran con 546 e la Corea del Nord con 60. Se nel caso di questi tre paesi si ha la consapevolezza di avere a che fare con cifre non ufficiali – e quindi potenzialmente arrotondate al ribasso – è comunque innegabile l’aumento vertiginoso delle sentenze di morte nel paese di Ahmadinejad: in Iran, infatti, nel giro di un anno si è passati da 402 a 546 esecuzioni.

Asia in cima – Se l’Asia rimane il continente dove la pena di morte trova più applicazione, continua a stridere il dato riguardante gli Stati Uniti che con 46 esecuzioni rimane l’unico paese del continente americano a mantenere in vigore la legge e tra i pochi in cui la pena capitale trova spazio in un sistema di governo democratico.
Gli altri sono Taiwan con 4 esecuzioni, il Giappone con 2 e  il Botswana con un solo detenuto giustiziato. Notizie positive invece dall’Indonesia, che nel 2010 non ha registrato condanne. Stesso discorso per l’India che non ne esegue da sei anni.
In Europa l’unica macchia è costituita dalla Bielorussia che continua a prevedere all’interno del proprio ordinamento giuridico la pena di morte.

S. O.