Un patrimonio immobiliare vastissimo più un totale di ventisei tra società e rapporti finanziari. E’ questo il risultato del sequestro deciso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, a seguito di approfondite indagini condotte dalla Direzione investigativa antimafia (Dia).
Si parla di un valore complessivo di centodieci milioni di euro per l’ultimo colpo inferto ai danni della camorra e, nella fattispecie, a uno dei clan afferenti ai casalesi: si tratta di quello dei Belforte, conosciuti anche come Mazzacane, attivo soprattutto a Marcianise e nelle località limitrofe.
Prestanome – I beni sequestrati sono tutti riconducibili alla figura di Salvatore Belforte, fratello del capo clan Domenico, e considerato il braccio armato dei Mazzacane. Come spiega una nota di TMNews “a Salvatore Belforte, già detenuto in carcere, è stata aggiunta la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S., con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per la durata di un anno, che va ad aggiungersi ad altri quattro anni già imposti con il precedente provvedimento”.
Le indagini della Dia hanno portato alla scoperta di un prestanome che agiva per conto del boss, nel tentativo, così, di non suscitare alcun sospetto nelle forze dell’ordine: si tratta di Salvatore Tartaglione, imprenditore incensurato conosciuto nell’ambiente come ‘o sergente.
A un’asta pubblica, Tartaglione avrebbe acquistato per Belforte una grande villa con parco situata a Caserta. Tra gli altri beni sequestrati vi sono, come riportato dall’agenzia stampa, “interi stabili con decine di appartamenti, otto appezzamenti di terreno, otto società e diciotto rapporti finanziari, per un valore complessivo di 110 milioni di euro”.
S. O.