Dopo due anni di chiusura, il museo del Bigallo di Firenze ha riaperto oggi i suoi battenti, mostrandosi al pubblico nella veste rinnovata di centro polifunzionale: non solo stanze espositive a due passi dal Duomo ma anche infopoint turistico, al posto di quello di Borgo Santa Croce, e luogo di eventi.
Infopoint ed eventi – «La Loggia del Bigallo – ha sottolineato il sindaco della città Matteo Renzi – torna ad avere quella funzione ospitale che aveva in passato, quando si occupava delle persone meno fortunate. Oggi accoglierà i turisti proprio nel cuore di Firenze, un piccolo gesto di benvenuto, come abbiamo già fatto con il fontanello di acqua in piazza Signoria, che contemporaneamente darà la possibilità di entrare nel museo per scoprire la bellezza di questa struttura».
Chiuso dal 2009, l’immobile è di proprietà dell’Azienda per i servizi alla persona Montedomini che, con una convenzione triennale, ha concesso al Comune i locali situati al piano terra e la loggia che affaccia su piazza del Duomo. I lavori per la riapertura hanno riguardato la messa in sicurezza dello stabile e l’allestimento degli spazi di accoglienza per i turisti. Oltre all’infopoint, l’idea è quella di ospitare da settembre anche attività culturali sotto la loggia, soprattutto concerti.
Sede prestigiosa – Opera trecentesca di Arnoldo e Talenti, il Bigallo è stato per secoli la sede della Compagnia del Bigallo, l’istituzione votata ad aiutare gli orfani. Nella prima sala, oltre ai frammenti di affreschi di Nardo di Cione e al Crocifisso del Maestro del Bigallo, si ammirano la grande “Madonna con bambino e i due Angeli reggi-candela” di Alberto Arnoldi, oggi incorniciati in un altare ligneo con nicchie dorate. Nella seconda sala c’è il delicato trittico portatile di Bernardo Daddi, insieme alla “Madonna dell’Umiltà con due angeli” di Domenico di Michelino. Infine, nell’ultima sala sono conservate opere di straordinario interesse documentario come “La Madonna della Misericordia”, opera trecentesca riferita alla cerchia di Bernardo Daddi, in cui figura la prima rappresentazione della città di Firenze, e l’affresco di Niccolò Gerini che raffigura i capitani della compagnia che si prendono cura degli orfanelli, affidandoli alle cure di donne stipendiate per accudirli. Di notevole pregio è anche la “Madonna con bambino” di scuola del Botticelli.
Valentina De Simone