I nuovi scenari urbani della Cina in quaranta progetti di trentatré artisti: è “Verso Est. Chinese Architectural Landscape”, l’esposizione allestita al Maxxi di Roma fino al prossimo 23 ottobre.
Modelli, animazioni, fotografie, installazioni video, stampe digitali, pubblicazioni cartacee e dispositivi multimediali, per analizzare le realizzazioni degi ultimi dieci anni, tralasciando quelle più note, legate soprattutto alle Olimpiadi di Pechino del 2008, e lasciando spazio alla nuova generazione di progettisti. Architetti affermati ed emergenti accanto a nomi internazionali che hanno lasciato il loro segno anche nel paese asiatico.
Dodici le aree tematiche che compongono un percorso espositivo allestito per mettere in evidenza i cambiamenti in atto in una Cina in costante mutamento e gli scambi con l’architettura internazionale: “Transizione urbana”, “Rem Koolhaas e la nuova corrente architettonica”, “L’architettura cinese emergente”, “Shan Shui City”, “Ricostruzioni post disastri”, “Architettura e memoria”, “Razionalismo architettonico”, “Architettura e spazio poetico”, “Edificio museale”, “Arte pubblica e paesaggio”, “Umanità e naturale”, “Fotografia di architettura”. Accanto agli architetti cinesi presenti, inoltre, alcuni progettisti stranieri attivi anche in Cina, come gli italiani Doriana e Massimiliano Fuksas (Terminal 3 dell’Aeroporto Internazionale Bao’an di Shenzhen), l’anglo-irachena Zaha Hadid (progetto per un complesso polifunzionale a Pechino), l’olandese Rem Koolhaas (sede della televisione nazionale cinese a Pechino), il giapponese Riken Yamamoto e lo statunitense Steven Holl.
Anno Culturale della Cina in Italia – Tra le opere esposte, le installazioni “Squarely Sphering” di Wang Shu, che evoca i metodi costruttivi tradizionali delle zone umide, e “Xixi Club” di Qi Xin, che presenta innovativi edifici nascosti in un paesaggio paludoso. Le opere fotografiche “Celebration” di Miao Xiaochun, che si confrontano col progetto “Ordos” P23 di Wang Yun, e l’opera di animazione “Fog” di Zhang Xiaotao, che esamina il rapporto tra l’uomo e la natura attraverso l’osservazione al microscopio.
Curata da Fang Zhenning e coprodotta dal Maxi con il Namoc, National Art Museum of China di Pechino, e il China Arts and Entertainment Group, la mostra rientra nella serie di attività previste nella programmazione dell’Anno Culturale della Cina in Italia.
Valentina De Simone