Kim Cattrall a favore dell’eutanasia. Siamo abituati a vederla nei panni di Samantha, star del popolarissimo Sex and the City, serie irriverente e piccante che gode di ottimo successo da anni. Kim Catrall è però ora impegnata in una battaglia quanto mai seria, di estrema attualità anche in Italia. Vietatissima nel Regno Unito, la questione dell’eutanasia, in Gran Bretagna sta però dividendo l’opinione pubblica. A sostegno di una campagna promossa dalla Dignity in Dying ( letteralmente, dignità nel morire), l’attrice 54enne si è dichiarata assolutamente favorevole alla morte assistita per i malati terminali.
Una sofferenza da evitare. Spiegano dall’associazione e con lei la Cattrall, che se ci fosse una legge che regolasse l’eutanasia, molti malati terminali eviterebbero sofferenze atroci. La Dignity in Dying conta oltre 25.000 sostenitori. Da alcuni sondaggi tra l’altro pare che l’opinione pubblica sia schierata su questa posizione in una percentual al di sopra del 70%, contro solo un 13% che si oppone. Secondo l’associazione, la maggioranza dei malati terminali e delle persone per le quali le condizioni di vita sono divenute troppo dure da sostenere, sarebbero a favore di questa legge. Vorrebbero insomma “avere il controllo della propria morte”.
Legge attuale durissima. Nel Regno Unito, la pratica dell’eutanasia, oltre ad essere vietata, è anche perseguita in maniera piuttosto dura. Chiunque “aiuti” un paziente a morire, rischia fino a 14 anni di carcere. Secondo la Dignity in Dyng, i potenziali soggetti all’eutanasia dovrebbero avere anche garanzie legali. Insomma, la richiesta è quella di una legge che regoli in modo concreto tutto quanto ruota attorno alla “dolce morte”, compresi gli aiuti medici. La questione sembra riguardare più che altro la libertà di ognuno di poter scegliere come andarsene. Di chi è la vita, in definitva? Su questo punto verte l’attuale dibattito che sta infiammando la Gran Bretagna e nel quale la Cattrall ha preso una posizione ben precisa.
A.S.