Nei casi di cronaca nera che diventano eventi mediatici capaci di catalizzare l’interesse dei media, e di conseguenza l’attenzione del pubblico, per mesi, a volte anni, capita spesso – anche se non dovrebbe succedere mai – che indiscrezioni, talmente campate in aria da meritare di essere considerate poco più di fantasie strampalate, vengano pubblicate dando così l’illusione di incredibili svolte nelle inchieste condotte dalla magistratura.
Di esempi da poter fare ce ne sarebbero tanti, ma quello diffuso ieri – e poi prontamente smentito dagli inquirenti – dal settimanale Oggi circa una nuova presunta traccia di dna trovata addosso al cadavere di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate di Sopra che scomparve il 26 novembre 2010, poco dopo essere uscita dalla palestra, per poi essere ritrovata senza vita a Chignolo d’Isola esattamente tre mesi dopo, avrebbe quasi del clamoroso.
Sangue – A riprendere la notizia sono state anche i principali quotidiani e testate televisive. Il Corriere della Sera, ad esempio, ha scritto: “Ci sarebbe una nuova traccia di dna sul corpo di Yara. Una minuscola macchia di sangue nella zona pelvica, all’esterno della zona vaginale“, aggiungendo poi che sarebbe addebitabile a questa nuova scoperta “l’ennesimo rinvio della consegna dei risultati dell’autopsia e degli esami condotti dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo sui poveri resti della tredicenne di Brembate“.
Il quotidiano di via Solferino ha proseguito presentando la divisione dei compiti tra i vari reparti di specialisti incaricati di collaborare al caso nella speranza di risolvere un giallo che si protrae da fin troppo tempo: “L’esperta e il suo staff stanno svolgendo gli esami sul corpo, mentre i Ris sono incaricati di controllare i vestiti e lo Sco della Polizia gli oggetti della ragazzina”.
Cremazione – La smentita è giunta direttamente dagli investigatori bergamaschi che precisano come la proroga, richiesta dai medici legali per la consegna della relazione finale sulle autopsie effettuate, non abbia nulla a che vedere con presunte nuove scoperte in fatto di dna.
Per chi non lo ricordasse, infatti, il corpo della vittima è stato ritornato alla famiglia diversi mesi fa: quest’ultima ha fatto celebrare i funerali e disposto le direttive per la sepoltura. Il ricordo di Yara vive nei cuori di molti, ma il suo corpo è stato cremato a fine maggio.
S. O.