Continua il pressing della magistratura sulle agenzie di rating internazionali Moody’s e Standard & Poor’s.
Nell’ambito dell’inchiesta avviata mesi fa dove si ipotizza una turbolenza dei mercati finanziari susseguita alle valutazioni manifestate dalle due note agenzie sull’affidabilità del sistema creditizio e sul debito pubblico italiano, la Procura di Trani ha acquisito gli atti relativi alle procedure di registrazione di Moody’s e Standard & Poor’s negli uffici romani della Consob.
Nell’inchiesta sono indagati tre analisti di S&P ed uno di Moody’s, oltre che i rappresentanti legali per le due agenzie per l’Italia.
La procura, inoltre, ha messo sotto sequestro alcuni documenti delle due agenzie negli uffici di Milano.
S&P, in una nota, ritiene che “l’indagine non abbia alcun fondamento. Difenderemo strenuamente il nostro operato, la nostra reputazione e quella dei nostri analisti. Nel frattempo continueremo come sempre il nostro lavoro quotidiano consistente nel fornire valutazioni indipendenti sul merito di credito degli emittenti, tra cui gli Stati sovrani, che noi valutiamo seguendo la nostra metodologia pubblica e trasparente”.
L’inchiesta. L’inchiesta è stata avviata in seguito alle denunce di Adusbef e Federconsumatori relative alla speculazione verificatasi sui mercati finanziari e sul mercato dei titoli di Stato seguita alla diffusione delle variazioni del rating sul debito sovrano e sul rischio Paese relativi all’Italia.
Le indagini sono dirette da oltre un anno dal Pm di Trani, Michele Ruggiero, ma nelle ultime settimane si sono ampliate con riferimento alle attività di Standard & Poor’s.
Gli atti della Consob sono stati acquisiti in originale con l’effetto di bloccare le procedure di registrazione delle due agenzie che preludono alla successiva autorizzazione comunitaria da parte dell’Esma, l’Agenzia Europea per la sicurezza del mercato finanziario.
I procedimenti aperti dalla magistratura di Trani sono due, e paralleli tra di loro.In essi si ipotizzano i reati di aggiotaggio, manipolazione del mercato e abuso di informazioni privilegiate.
Il primo procedimento, aperto nel giugno 2010 su denuncia di Adusbef e Federconsumatori, tira in ballo l’agenzia Moody’s e si riferisce al report diffuso il 6 maggio del 2010 a mercati aperti in cui si affermava che il sistema bancario italiano, in seguito al tracollo della Grecia, era tra quelli a rischio.La diffusione di questo report, per la Procura basato su “giudizi infondati e imprudenti” scatenè il crollo del mercato dei titoli italiani.
Il secondo procedimento, avviato qualche settimana fa sempre sulla base di denunce delle due associazioni per la tutela dei consumatori, riguarda i giudizi espressi sul sistema italiano in tre differenti circostanze dall’agenzia Standard & Poor’s. Nell’ultimo di questi report, risalente allo scorso primo luglio, l’agenzia di rating ha espresso giudizi negativi sulla manovra finanziaria “quando il mercato era ancora aperto, prima ancora che esistesse un testo definitivo della manovra e prima ancora che questo venisse presentato al Consiglio dei ministri”, come ha rilevato il procuratore della Repubblica di Trani, Carlo Maria Capristo. Gli altri due report ‘incriminati’ sono quelli espressi dalla stessa agenzia il 20 e il 23 maggio scorsi con giudizi negativi sul debito pubblico italiano.
In questa circostanza, ha precisato il procuratore, “Standard&Poor’s ha cambiato l’outlook sul debito pubblico da positivo a negativo provocando l’immediata reazione del ministro dell’Economia che ha diffuso un comunicato dicendo che quella valutazione non era veritiera”. “Quella valutazione, malgrado le precisazioni del ministro, ha determinato la svendita dei titoli del mercato bancario e di quelli pubblici”.
Nell’ambito di queste indagini la Procura ha già ascoltato già esponenti delle istituzioni italiane, tra cui l’ex premier Romano Prodi, il governatore di Bankitalia, Mario Draghi, e il ministro Tremonti, avvalendosi della costante consulenza di economisti.
Un pericolo vagante per la sovranità degli Stati. “Finalmente è emerso e si è presa coscienza del fatto che le tre sorelle, Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch, sono un pericolo vagante per la sovranità degli stati in materia economica e finanziaria e che emettono report a orologeria, visto che fra i loro soci ci sono le banche più importanti e potenti al mondo, la Credit Union, la Ing e altre. Insomma sono molti i conflitti di interesse presenti in queste agenzie di rating e ora se ne ha consapevolezza, anche politica, che si tratta di entità private che rappresentano un pericolo per la stabilità economico-finanziaria degli Stati e per i risparmiatori”. Così il presidente dell’Abusdef, Elio Lannutti (Idv), ha riferito a Trani durante l’incontro con la stampa tenuto col procuratore, Carlo Maria Capristo, sull’inchiesta in corso su due delle agenzie di rating più importanti, Moody’s e Standard & Poor’s, e sulla tenuta del mercato italiano.
“Per evitare mistificazioni e speculazioni – ha aggiunto Lannutti – ho proposto e propongo che la Consob vieti vendite allo scoperto: solo così potrà essere posto un ostacolo alle speculazioni e ai meccanismi che le possano favorire”.
M.N.