In un inizio agosto rovente, surriscaldato dal sali e scendi borsistico che tiene col fiato sospeso mezzo mondo, il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha ieri annunciato la volontà di riaprire un tavolo di discussione con le parti sociali. Una decisione scaturita dalla necessità di passare in rassegna le misure con le quali il governo spera di fronteggiare la crisi economica, dopo l’annuncio dell’anticipo del pareggio di bilancio e di altre mosse in cantiere. L’incontro si svolgerà mercoledì pomeriggio, alla vigilia dell’audizione del ministro Giulio Tremonti in Parlamento.
Sacconi incontra le parti sociali – “Per mercoledì pomeriggio abbiamo riconvocato il tavolo negoziale con tutte le parti sociali”. Così si legge nel comunicato diffuso ieri dal responsabile del Lavoro, Maurizio Sacconi, per annunciare la ripresa del dialogo tra governo, imprese e sindacati. “Il documento delle organizzazioni rappresentative delle imprese – continua la nota ministeriale – conferma la loro piena disponibilità al confronto sulla base dell’ulteriore iniziativa di ieri del governo. Nello stesso modo si sono espressi i segretari del sindacato riformista”.
Le proposte di imprese e banche – Come dire: a nessuno sfugge la gravità del momento e per questo tutti puntano a concertare una strategia comune, capace di favorire la fuoriuscita dell’Italia dalle “sacche” della speculazione finanziaria. E nel pomeriggio di ieri imprese e banche hanno preso carta e penna per scrivere a palazzo Chigi. Tra le osservazioni messe nero su bianco, l’opportunità di “procedere alle liberalizzazioni e alle semplificazioni della Pubblica amministrazione” senza attendere la “modifica dell’articolo 41 della Costituzione“. E ancora: la necessità di “anticipare i tagli ai costi della politica“, perché senza di questi – hanno evidenziato le imprese e le banche – “sarà molto difficile chiedere sacrifici al Paese”.
Maria Saporito