Carlos Slim, l’imprenditore al numero 1 nella lista di Forbes degli uomini più ricchi del mondo, è stato sommerso dalla bufera che la scorsa settimana ha coinvolto le piazze finanziarie internazionali.
Il re delle telecomunicazioni messicano ha bruciato 6,7 miliardi di dollari, circa 4,7 miliardi di euro, in quattro giorni. Il patrimonio del multimiliardario messicano, numero uno di Telmex e América Móvil, è sceso da 71,1 miliardi fino a 64,4 miliardi di dollari.
Al di là della somma persa nelle ultime sedute di Borsa, le azioni dell’impero di Slim, come evidenziato da Bloomberg, dallo scorso 29 luglio sono crollate del 9,5%, con la sola América Mòvila che ha ridotto del 6% il suo valore. Gli altri occupanti il podio della classifica dei Paperoni stilata da Forbes, ricorda Bloomberg, vale a dire Bill Gates e Warren Buffett (rispettivamente secondo e terzo) non hanno vissuto, però, le sue peripezie finanziarie.
Carlos Slim. Carlos Slim, 71 anni, è considerato un genio della finanza. Le sue aziende realizzano il 5% dell’intero Pil messicano e il suo tempismo nell’operatività in Borsa è arcinoto.
Le cronache parlano di un imprenditore che ogni giorno, e fino tarda notte, studia le cifre, i grafici e le tabelle delle sue imprese, alla caccia perenne del momento ideale vendere, comprare, accorpare o frazionare aziende.
Le sue apparizioni in pubblico sono rare ma, lato imprenditore, la sua presenza è costante in tutto il Paese centroamericano. Il magnate possiede partecipazioni azionarie in ogni settore, dai ristoranti ai caselli autostradali, dagli ospedali ai fondi pensione, passando, in veste di oligopolista e monopolista, per sigarette, servizi telefonici, banche e internet.
Nel Museo Soumaya di Città del Messico, da lui costruito in onore dalla moglie morta del 1999, c’è la collezione d’arte privata della famiglia, la più grande dell’America Latina con 66mila opere.
M.N.