Fino a oggi pensare a cosa sia potuto accadere il 18 aprile scorso nel bosco delle Casermette a Ripe di Civitella, in provincia di Teramo, era soltanto un esercizio di immaginazione riservato a coloro che, poco impressionabili, volevano cercare di rivivere i momenti tragici che travolsero Melania Rea, la ventinovenne di Somma Vesuviana uccisa con decine di coltellate e sul cui cadavere qualcuno – l’assassino o un complice? – ha infierito con il probabile intento di depistare le indagini, ma ottenendo perlopiù l’effetto di rendere ancora più macabra la scena del delitto.
Si è parlato spesso dei segni post mortem lasciati sul corpo della giovane mamma, ma oggi è possibile in parte anche vederli: il Quotidiano Nazionale, infatti, ha deciso di pubblicare le foto scattate al momento del ritrovamento del corpo.
E’ facilmente individuabile la svastica incisa sulla coscia della vittima, mentre un altro segno – per molti rappresenterebbe una ‘L‘, che farebbe subito a pensare a Ludovica Perrone, una delle amanti di Salvatore Parolisi, marito di Melania e unico indagato per l’omicidio – appare più confuso e forse privo di significato.
Intercettazioni – A far discutere, però, sono anche alcune intercettazioni ambientali che riporterebbero al centro dell’attenzione la caserma ‘Clementi’ di Ascoli Piceno, ovvero il luogo di lavoro del caporalmaggiore Parolisi ma anche il microcosmo che potrebbe custodire un segreto così grande da aver avuto dei riflessi anche in ciò che è accaduto a Ripe di Civitella a metà aprile.
GQ.com, a tal proposito, pubblica i contenuti di una conversazione tra il presunto uxoricida e la sorella Francesca. Questa la ricostruzione proposta dal quotidiano:
Salvatore. P.: Può darsi che mi danno una punizione a livello disciplinare, oppure perché la cosa è troppo grossa chiudono un occhio. Comunque sia è uscito qualcosa di brutto pure dalla caserma.
Francesca. P.: Però voglio dire io, se poi lì dentro non esce niente alla fine…
S. P.: Ma sai quante altre cose escono in mezzo. Io non so quello che è stato raccontato dai ragazzi lì dentro ma non pensare che ero l’unico ad avere qualche contatto così.
F. P.: Allora esce tutto fuori.
S. P.: Sì ora esce fuori pure qualche altro cliente.
F. P.: Ma tu devi dire che purtroppo non è stata colpa tua. La peggio l’hai avuta tu per quello che ti è capitato ma…
S. P.: A me di loro poco importa. Ogni persona ha fatto gli sbagli e li pagano tutti quanti. Mi dispiace che ci ha rimesso Melania. Io sicuramente non volevo che succedesse. Questo è poco ma sicuro.
Fonte foto: Quotidiano Nazionale.
Simone Olivelli