Nella sua nuova veste di segretario del Pdl, Angelino Alfano deve destreggiarsi tra dichiarazioni prudenti e strategie efficaci. Un compito non facile, che l’ex Guardasigilli cerca di onorare nel migliore dei modi, specie adesso che la crisi finanziaria toglie il sonno a molti leader mondiali. Ai microfoni del Tg1 il “delfino” del Cavaliere ha ieri ribadito la necessità di trasformare le “buone volontà” in “azioni concrete“. Cosa vuol dire? Porte aperte a un eventuale dialogo con Casini, ma no a quello con Fini.
Il Pdl corteggia Casini – “Si tratterà di giorni e settimane delicate nelle quali le buone volontà dovranno tradursi in azioni concrete”. A dichiararlo è stato Angelino Alfano, che dal piccolo schermo ha ieri lanciato l’ennesimo appello alle opposizioni. “Noi siamo fiduciosi che la sinistra tenga il profilo istituzionale che si confà ad una forza di sinistra – ha continuato l’ex responsabile della Giustizia – e che l‘Udc guidata da Casini possa sempre più arrivare alla conclusione che è bene collaborare nell’interesse dell’Italia”.
No al governo tecnico – Come dire: la possibilità di stabilire un contatto costruttivo esiste, ma solo con il leader centrista. Nessun accenno, infatti, agli altri animatori del Terzo Polo, lasciati al di fuori di ogni eventuale intesa transpartitica. Non solo: incalzato sulla possibilità di dare il via a un governo tecnico, capace di allontanare lo spettro della crisi più nera: “Se arriva un governo tecnico – ha osservato Alfano – mica si cancella il debito pubblico passato. Si troverebbe con gli stessi problemi di oggi e con in meno una legittimazione popolare che non ha e che invece il governo Berlusconi – ha concluso il pidiellino – eletto nel 2008, ha”.
Maria Saporito