Passate più di 10 ore al pc? E’ dipendenza da internet

Più di 10 ore al pc è dipendenza. Vi svegliate e accendete il pc? Subito dopo pranzo tornate davanti al vostro portatile? Vi connettete non appena potete dal cellulare? Se superate le 10 ore giornaliere al pc, state attenti: siete dipendenti da internet. Una vera e propria droga, insomma, soprattutto per i giovani che non possono stare lontani da Facebook e dai social network in generale, ma anche dai giochi online che fanno perdere la cognizione del tempo. Smartphone e tablet quest’estate spopolano sulle spiagge. Registrazioni di luoghi su Facebook, foto su Twitter, tutto per fare sapere ai propri amici dove si sta trascorrendo l’estate e renderli partecipi degli spostamenti e delle spiagge più belle che si vedono. Ma tutto questo utilizzo di internet fa male alla salute.

Il Ministro Fazio: internet come il gioco d’azzardo. Il Ministro della Salute, Ferruccio Fazio ha dichiarato in una sua nota che “La dipendenza da internet, o internet addiction, che comprende un’ampia varietà di comportamenti, è considerata un disturbo da di controllo degli impulsi, comparabile al gioco d’azzardo patologico, alla cui insorgenza contribuiscono vari elementi, quali psicopatologie di base preesistenti, condotte a rischio, eventi di vita sfavorevoli e problematiche esistenziali, difficoltà comunicative-relazionali, rischi correlati all’approccio ad internet. Le ricerche effettuate – continua il Ministro – hanno evidenziato che tutti i neofiti di internet per inserirsi in questa nuova realtà virtuale, seguono fasi comuni di sviluppo telematico, ognuna delle quali comporta rischi specifici, quali sentimenti compulsivi, isolamento sociale, dipendenza psicopatologica, perdita dei contatti reali, sentimenti di onnipotenza. Inoltre, il rapido sviluppo di questo processo sta causando fenomeni psicopatologici, che si esprimono con una sintomatologia simile a quella che si osserva in soggetti dipendenti da sostanze psicoattive. Gli interventi più efficaci per la prevenzione e la cura della internet-dipendenza e delle sindromi compulsive – termina il Ministro Fazio – sono sostanzialmente gli stessi adottati per gli altri tipi di dipendenza”.

Daniela Ciranni