Vasco Rossi contro Ligabue: il silenzio del cantante di Correggio

Vasco Rossi, Ligabue – Continua la polemica a distanza fra i due amatissimi cantanti italiani. Vasco Rossi ha sicuramente lanciato delle frecciatine poco carine al proprio collega Luciano Ligabue, che, dal canto suo, ha deciso di rimanere in silenzio come solo i veri signori fanno in certe occasioni. Sentirsi dire che si è “un bicchiere di talento in un mare di presunzione”, queste sono state infatti le parole che il Blasco ha rivolto a Ligabue, non farebbe di certo piacere a nessuno. Il nocciolo della questione, è palese, ormai non riguarda più la supremazia artistica di un cantante sull’altro, bensì le modalità secondo le quali si tenta di mettere in luce il proprio operato a scapito di quello di qualcun altro.

Precedenti dichiarazioni – C’è da dire che le argomentazioni utilizzate da Vasco Rossi per porre se stesso su un piano più alto rispetto a quello in cui si trova Ligabue non sono mai state troppo brillanti. Quattro mesi fa comparve su Facebook un post firmato “Vasco” che Tania Sachs aveva dichiarato essere “erroneamente attribuito a lui”, ma che fu preso sul serio da molti. Il post in questione recitava così: «Caro Liga, quando avrai scritto anche tu quasi duecento canzoni e avrai pubblicato sedici album inediti potrai essere messo sul mio stesso piano. Devi mangiare ancora un po’ di polenta prima di poterti confrontare con me.». Quando Red Ronnie ha chiesto notizie di questa dichiarazione al Blasco e lui ha risposto con un sonoro “Perché dovrei scrivere delle banalità così ovvie?”, i fan di Ligabue si sono, a ragione, infervorati. Effettivamente il numero di album pubblicati non sembrerebbe essere il miglior metro di giudizio della qualità di un artista: se così fosse il fu Jeff Buckley dovrebbe essere, ad esempio, messo su un piano nettamente inferiore rispetto alla maggior parte dei propri colleghi.

I fan di Ligabue – Se il cantante di Correggio ha scelto di fare il signore e di restare in silenzio, i suoi fan hanno dissotterrato l’ascia di guerra, e sono decisamente arrabbiati con Vasco Rossi. Mentre Ligabue tace pensano loro a difendere la sua posizione d’essere umano ancor prima che d’artista. I gusti musicali d’ognuno sono, grazie al cielo, diversi: Ligabue o Vasco Rossi possono piacere e non piacere, ma quando si va a denigrare l’essere umano al fine di voler prevalere sull’artista, forse si sta sbagliando qualcosa.

Martina Cesaretti