Vendola contro il porcellum: In piazza l’1 ottobre

In una suggestiva lettera aperta, pubblicata sabato scorso sul sito di Sinistra ecologia libertà, Nichi Vendola ha tracciato il suo personale quadro del delicato momento politico-economico. Un’istantanea allarmante, scattata dal governatore della Puglia per stimolare la reazione delle “care compagne” e dei “cari compagni”. “Quella che stiamo vivendo – ha annotato Vendola – non è solo una crisi finanziaria, ma una crisi globale, che divora la geografia delle classi sociali”. Di fronte a questo, ha aggiunto il leader di Sel, è necessario recuperare la voglia di cambiare, a partire dall’abrogazione dell’attuale legge elettorale. “Il 1° ottobre – ha concluso il presidente della Regione Puglia – prepariamoci a riempire una grande piazza di Roma”.

Vendola e la crisi che divora – La crisi secondo Nichi Vendola? “Una febbre misteriosa e crescente” che “divora la geografia delle classi sociali, minaccia l’esistenza del ceto medio, riduce il glorioso Welfare all’attivismo caritatevole delle opere pie”. Il governatore della Puglia ha vergato nei giorni scorsi una lettera indirizzata alle compagne e ai compagni del suo partito. Una missiva intensa, nella quale non ha mancato di espimere il suo ingeneroso giudizio sulla condotta dell’Europa e del governo italiano al cospetto della debacle dei mercati.

L’Europa indecente e l’Italia genuflessa – “C’è la crisi – ha scritto Vendola – e quindi, cosi dice questa Europa indecente, occorre tagliare la spesa sociale, comprimere i redditi, razionare i servizi, ridurre i diritti“. Richieste irricevibili, alle quali il nostro Paese non ha saputo opporre resistenza: “L’Italia si presente a petto nudo al cospetto di questi mostri indomabili che movimentano denari e distruzione – ha rincarato il pugliese – Abbiamo una classe dirigente travolta dalle proprie faide intestine e dall’urto degli scandali“.

Verso la fine – Di più: “Berlusconi e Tremonti – ha continuato il leader di Sel nella sua lettera – sono le principali ragioni della vulnerabilità italiana, sono il vertice di un potere privo ormai di legittimazione morale, e rappresentano la versione casereccia di quel rigorismo a senso unico che sta impiccando il vecchio continente all’albero del patto di stabilità”. Una fotografia che non ammette happy end: “Così l’Europa muore – ha evidenziato Vendola – l’Italia affoga in un post-berlusconismo fatto di macerie e di qualunquismo e la sinistra si consegna alle bancarelle come un gadget per turisti”.

Il porcellum da debellare – Cosa fare allora? La soluzione individuata dal presidente della Regione Puglia si chiama reazione. “Non possiamo stare fermi”, ha annotato, anzi bisogna spingere per ottenere un cambiamento radicale, a partire dalle legge elettorale. “Vi chiedo di predisporre i banchetti per la raccolta delle firme per promuovere un nuovo referendum – ha precisato il numero uno di Sel – abroghiamo il porcellum, cancelliamo una legge-vergogna, poniamo il tema di un nuovo sistema elettorale”.

Cambiare ora – E ancora: “Prepariamoci a tornare in piazza, accanto ai movimenti, con i giovani – ha insistito il governatore – Lavoriamo perché l’indignazione diventi energia politica e culturale”. L’appuntamento è fissato per il prossimo 1 ottobre “in una grande piazza di Roma”, dove sarà possibile “rendere visibile la voglia di cambiare e aiutare l’Italia migliore a uscire dal guscio della paura e del rancore”. Perché “il tempo dell’alternativa – ha concluso Vendola – è ora”.

Maria Saporito