Parma nella bufera, ancora. Dopo gli scandali sulla corruzione in giunta – con la cittadinanza che ha invocato a gran voce le dimissioni del sindaco – la tensione nel capoluogo emiliano continua a mantenersi alta. A motivare la nuova disapprovazione collettiva è questa volta una faccenda toponomastica, ovvero la decisione dell’amministrazione comunale di trasformare il parco intitolato a Falcone e Borsellino in quello dedicato ai coniugi Vianello. Una decisione fortemente criticata, che ha insolentito anche i familiari dei due giudici uccisi dalla mafia.
Il parco della discordia – E d’improvviso un placido parco cittadino diventa il fulco di incontenibili polemiche. E’ successo e sta succedendo a Parma, dove il sindaco, Pietro Vignali, e il suo assessore alla Toponomastica, Fabio Fecci, hanno dato il via a una querelle che ha vinto i confini urbani, trasformandosi in un piccolo caso nazionale di sensibilità civica. Il parco finora intitolato ai due magistrati siciliani che hanno pagato con la vita la loro lotta contro la mafia cambierà nome, trasformandosi in una “depandance” di casa Vianello.
C’è chi dice no – Una scelta considerata inaccettabile dai più – che pur riconoscendo i meriti di una delle coppie comiche più acute del nostro Paese, che ci hanno aiutato a esplorare i vizi e le virtù che popolano il nostro quotidiano – hanno storto il naso e dato il via a una granitica “resistenza”. A dire no sono stati i partiti di opposizione della giunta parmense, ma anche le tante associazioni intitolate ai giudici, oltre all’immancabile “Popolo viola” e a “Libera”.
La promessa dell’assessore – “Già un anno fa – ha spiegato l’assessore nell’occhio del ciclone – proposi l’intitolazione di due strade a Falcone e Borsellino e soltanto in seguito arrivò la decisione di dedicare il giardino a Vianello-Mondaini. In ogni caso – ha garantito Fecci – non sarà tolta da quel parco alcuna targa in memoria dei giudici prima che i nuovi viali siano completati”. La promessa è, infatti, che ai due eroi nazionali vengono titolate due importanti arterie della città, così da spegnere ogni possibile polemica. Ma le rassicurazioni fornite da Fabio Fecci non sembrano convincere i più indispettiti.
La reazione dei familiari – “Si tratta di una faccenda squallida – ha tagliato corto Salvatore Borsellino, fratello di Paolo – sulla quale preferisco non soffermarmi. D’altronde ho sempre pensato che le intitolazioni vengono utilizzate da qualcuno per lavarsi la coscienza. Comunque la vicenda non mi sorprende – ha aggiunto – Basti pensare alla proposta di qualche politico di voler cambiare il nome all’aeroporto di Punta Raisi, dedicato a Giovanni e Paolo, con la scusa che chi arriva a Palermo associa quel nome alla mafia, invece di pensare che forse i turisti legano i nomi di Paolo e Giovanni alla giustizia“.
Un fatto vergognoso – Giudizio condiviso da Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso dai mafiosi: “Mi è sembrato vergognoso – ha detto – che i nomi di Paolo e Giovanni fossero stati tolti da un sito a loro intitolato. Mi sono informata con l’ufficio toponomastica e mi è stato spiegato che questo giardino era stato svincolato perché il nome di Paolo e Giovanni sarà dato a due strade di Parma. Voglio precisare che mai mi sono interessata perché venisse intitolato qualcosa a Giovanni o a Paolo – ha continuato la sorella del magistrato ucciso – Credo fermamente che si tratti di scelte civiche spontanee”.
Maria Saporito