In una lettera aperta pubblicata ieri, il ministro del Turismo, Michela Brambilla, ha gelato gli amministratori senesi, risentiti dalla scarsa attenzione che l’esponente del governo ha dimostrato di riservare allo storico Palio cittadino. Ad accendere la polemica è stata la mancata assegnazione, da parte del ministro, del riconoscimento “Patrimonio d’Italia per la tradizione”. Una scelta fortemente criticata dalla giunta comunale, alla quale la Brambilla ha ricordato: “Il mondo non ruota intorno al vostro Palio”.
Il ministro vs il Palio – Non c’è feeling tra il ministro più “animalista” dell’esecutivo e la città di Siena, che celebra da secoli con orgoglio il suo Palio. Alla responsabile del Turismo, infatti, non sono andate giù le critiche mosse da molti amministratori della città toscana che le hanno rimproverato una irragionevole avversione nei confronti della storica manifestazione cittadina che si svolge ogni 16 agosto. Accuse che hanno fatto arrabbiare il ministro, tanto da spingerla a prendere carta e penna per vergare una lettera (aperta) assai piccata all’indirizzo dei senesi.
La lettera dei veleni – “La strumentale ossessione con la quale certi amministratori ed esponenti politici locali – si legge nella missiva – riempiono le pagine della stampa toscana, cercando di inscenare una inesistente polemica con il ministro del Turismo, denota una disperata ricerca di visibilità per se stessi e per i propri palii, oltre che una povertà di argomentazioni”. Un incipit che non lascia presagire nulla di buono. E infatti: “Il mondo non ruota intorno a Siena ed alla sua criticata manifestazione – ha infilzato la rossa Brambilla – Circa un anno fa ho espresso molto chiaramente la mia posizione e da allora non è mutata”.
Contro lo sfruttamento degli animali – “Il mio incarico istituzionale – ha proseguito l’esponente di governo – mi impone di presentare al mondo la migliore immagine del Paese e di interpretare il sentimento e le aspettative della maggioranza degli italiani che – se ne facciano tutti una ragione – censurano lo sfruttamento degli animali e la loro morte per divertimento”. Posizioni sostenute dalle associazioni che lottano per il rispetto dei diritti degli animali (Lav ed Enpa), che hanno ricordato come dal 1970 ben 50 cavalli abbiano perso la vita durante le prove e lo svolgimento del Palio.
La difesa di Giovanardi – Di tutt’altro parere il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi: “Queste manifestazioni – ha detto – non solo non devono essere messe in discussione, ma rappresentano un grande patrimonio di identità che appartiene a tutti gli italiani. Quella del palio – ha insistito – è una delle più straordinarie manifestazioni che l’Italia può vantare davanti a tutto il mondo, al pari del Carosello storico dei Carabinieri a cavallo e del concorso ippico di Piazza di Siena a Roma”.
Maria Saporito