Crisi, Bersani: Al governo non tremi il polso

Pugno duro e prontezza. E’ questa la ricetta indicata dal democratico Pier Luigi Bersani per risalire la china tracciata dal delicato momento politico-economico. Per il segretario del Pd, l’esecutivo guidato da Silvio Berlusconi deve dimostrare, ora più che mai, coraggio e determinazione: “Al governo non tremi il polso – ha detto Bersani – altrimenti l’Italia si troverà nei guai”.

Il governo dal polso fermo – Ai microfoni di Unomattina, il segretario nazionale del Pd, Pier Luigi Bersani,  ha oggi rimarcato l’appello al governo a intervenire in modo risolutivo, così da agevolare la ripresa dell’economia nazionale provata dagli “scombussolamenti” borsistici. “Io mi aspettavo che gia ci fosse un decreto anticrisi – ha detto il democrat – ma temo che non ci sia un esecutivo in grado di fare una proposta equa: ad un governo non deve tremare il polso. Poi noi faremo la nostra parte – ha assicurato – ma il governo deve decidere”.

Un’occasione da cogliere – E ancora: “Il governo non è in grado di dare un messaggio di sforzo comune – ha denunciato l’ex ministro dello Sviluppo economico – Se hanno buon senso si devono prendere la responsabilità di dare questo segnale al Paese, perché se al governo trema il polso – ha ribadito il leader del Pd – l’Italia va nei guai. Oggi serve più che misure straordinarie, serve rimettere in sesto il sistema fiscale che penalizza lavoro, famiglia, investimenti e lascia al riparo rendite e ricchezze. Questa è un’occasione per mettere sul pulito il sistema – ha aggiunto Bersani – noi siamo pronti con le nostre proposte“.

Incontro inconcludente – E sul tavolo allestito ieri, con il governo a confronto con le parti sociali: “Il governo – ha notato il democratico – non ha detto nulla alle parti sociali, come aveva fatto prima in Parlamento. Spero che oggi Tremonti venga con qualche definizione in più”.

Maria Saporito