La minaccia dei social network. “Stiamo lavorando con polizia, intelligence e industria per capire se sia giusto bloccare le comunicazioni attraverso questi siti e servizi on line quando è chiaro che si stanno progettando violenze, disordini e atti di criminalità”. Il premier britannico David Cameron non esclude il blocco delle comunicazioni via social network in caso di una nuova escalation di violenze. “Chi ha assistito a queste orribili azioni è rimasto colpito dal fatto che sono state organizzate attraverso i social network – ha detto il Primo ministro, citato dal Guardian, nel dibattito in corso in Parlamento -. La libera circolazione delle informazioni può essere usata anche per azioni malvagie”.
Sotto accusa il BlackBerry. A finire nel mirino delle autorità sono, in particolare, Facebook e Twitter, ma le violenze degli ultimi giorni a Londra e in altre città inglesi hanno trovato un valido sostegno anche nel BlackBerry, lo smartphone più usato dalla maggioranza (37%) dei teenager britannici, con cui si possono spedire messaggi all’intera rete dei contatti Blackberry. Durante i disordini degli ultimi giorni, questi particolari telefoni cellulari hanno garantito ai violenti un aggiornamento in tempo reale su spostamenti e punti d’incontro, con il vantaggio che i messaggini scritti attraverso il suo sistema di messaggeria istantanea (il “Bbm“) non sono rintracciabili dalla polizia, al contrario di quanto avviene con Twitter e Facebook. Il funzionamento del Bbm è molto semplice: per comunicare, gli utenti devono semplicemente scambiarsi il Pin (il numero d’identificazione personale), rendendo i messaggi strettamente privati, con la possibilità di diffonderli a centinaia di persone.